“Atto intimidatorio a Perugia alla sede del Corriere dell’Umbria”. Lo denuncia lo stesso quotidiano diretto da Davide Vecchi riferendo che, l’altra notte, due individui che indossavano il casco hanno scagliato pietre contro la sede del giornale, in via Pievaiola, 166 F/6 a Perugia, danneggiando la struttura e una finestra del piano terra.
«Secondo gli agenti della Digos, che stanno visionando i filmati registrati dalla telecamere di sorveglianza, – commenta Vecchi all’Adnkronos – si tratta sicuramente di un atto intimidatorio legato a qualcosa che abbiamo scritto negli ultimi giorni, ma dobbiamo approfondire. È preoccupante non tanto il fatto in sé quanto che ciò succeda in un territorio tranquillo come quello di Perugia e che qualcuno si prenda la briga di tirare pietre per quello che il giornale scrive. Noi pubblichiamo notizie, poi se qualcuno ha da dire qualcosa ci sono gli avvocati, le querele. Intanto, il Corriere continuerà a fare il lavoro di sempre».
L’Associazione Stampa Umbra, d’intesa con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, esprime «tutta la sua solidarietà nei confronti dei colleghi del Corriere dell’Umbria» sottolineando che questo atto intimidatorio «è inaccettabile» ed auspicando che «la situazione trovi presto il suo epilogo e che vengano individuati gli autori di tale atto, affinché nessun altro in futuro pensi che gesti del genere siano la risposta da dare se non si condivide una notizia o il modo con cui viene esposta».
«L’articolo 21 della Costituzione italiana dedicato alla libertà di manifestazione del pensiero – ricorda il sindacato dei giornalisti – cita nello specifico che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Qualora – come è stato ipotizzato – questo gesto fosse stato compiuto e fosse collegato a qualche articolo pubblicato nel quotidiano nei giorni scorsi, ricordiamo che in un Paese democratico e civile ci sono strumenti come l’obbligo di rettifica della notizia, la querela e simili, che vengono poi trattati nelle sedi competenti, a cui tutti possono accedere».
Associazione Stampa Umbra e Fnsi auspicano, quindi, «che la situazione trovi presto il suo epilogo e che vengano individuati gli autori di tale atto, affinché nessun altro in futuro pensi che gesti del genere siano la risposta più giusta da dare se non si condivide una notizia o il modo con cui viene esposta».
«Esprimo la piena solidarietà al Corriere dell’Umbria, al direttore ed a tutta la redazione – afferma, dal caso suo, Carlo Verna, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti – per l’atto intimidatorio» che «fa pensare ad un gesto di minaccia contro il giornale, probabilmente per qualche notizia non gradita; ma la libertà di stampa non si fa intimorire».
Infine, il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, Roberto Conticelli, anche a nome dei componenti del Consiglio regionale, ha espresso solidarietà al direttore, ai colleghi e ai dipendenti del Corriere dell’Umbria richiamando l’attenzione su «un fatto estremamente preoccupante che merita approfondite indagini per cercare di risalire agli autori di un gesto che offende, da un lato, un quotidiano autorevole e coraggioso e, dall’altro, l’insieme della società civile che nell’informazione e nei giornalisti cerca ancora la piena espressione della libertà e della democrazia».
L’auspicio di Conticelli è che «quanto accaduto possa costituire ulteriore elemento di riflessione sull’attuale ruolo sociale della stampa, sempre più nel mirino di quanti ritengono che sia possibile, con scelte scellerate, leggi sbagliate e in questo caso perfino con la violenza, bloccare il libero scambio di fatti e opinioni che è alla base del vivere civile»