Attenzione ai coleotteri oleosi velenosi per l’uomo e i cani

Il mondo degli animali è vario, in particolare quando si parla d’insetti. Ce ne sono alcuni molto simili ad altri con la differenza che una tipologia è velenosa e l’altra no. È il caso, per esempio, dei coleotteri oleosi, anche detto Meloe. Simili ad altri tipi di coleotteri, hanno una sostanza pericolosa sulle zampe, perciò sarebbe meglio imparare a riconoscerli ed evitare di toccarli. Questi animali rappresentano una minaccia per diversi tipi di altri insetti e anche per gli esseri umani e i cani.

 

Che animali sono i coleotteri oleosi del genere Meloe

 

I coleotteri oleosi del genere Meloe sono insetti molesti appartenenti alla famiglia dei Meloidi. Vivono soprattutto nei prati ricchi di fiori spontanei e nelle terre coltivate. Hanno l’addome di colore nero con vivaci riflessi blu, piuttosto sviluppato e rigonfio (in particolare quello delle femmine quando contengono le uova). Non vola ma zampetta di fiore in fiore per mangiare petali e stami.

 

Estremamente vorace, mangia di continuo con la costante automatica espulsione del materiale velocemente digerito. Per questo motivo la presenza di coleotteri oleosi in un campo minaccia la distruzione di numerose piante coltivate, oltre che grosse defogliazioni anche su varie specie di alberi da frutto.

 

Alla fine del periodo primaverile, le femmine depongono sottoterra fino ad alcune migliaia di uova; dopo un mese circa le uova si schiudono e fuoriescono larve che, resistenti anche nel caso di avverse condizioni ambientali, con unghie robuste iniziano il loro percorso arrampicandosi rapidamente sulle piante e giungendo agilmente sino ai capolini florali: lì restano in attesa degli insetti, come ad esempio le api, che passano in volo da un fiore all’altro provvedendo al loro lavoro di impollinazione.

Perché non bisogna toccare questi insetti: rilasciano cantaridina

 

I coleotteri oleosi sono pericolosi per l’uomo, i cani e gli esseri viventi con cui vengono a contatto perché rilasciano dalle zampe una sostanza velenosa. Quando attaccati, emettono delle gocce di emolinfa dalle loro articolazioni.

 

La secrezione contiene cantaridina, una sostanza chimica velenosa che provoca alle persone vesciche cutanee ed edemi dolenti. Nel peggiore dei casi, l’ingestione di cantaridina può essere fatale. Se s’incontra un Meloe nel proprio giardino o in un prato è quindi bene non toccarlo.

 

Se si entra erroneamente in contatto con questo insetto, la prima cosa da fare è lavarsi accuratamente le mani, poi raffreddare l’area interessata e, se necessario, contattare il centro antiveleni.

 

Il Meloe assassino delle api: come fa ad ucciderle

 

Il Meloe rappresenta anche una grandissima minaccia per le api e gli alveari. Le larve di coleottero oleosi si attaccano alla peluria delle api che, viaggiando continuamente dai fiori sino ai loro alveari, le trasportano e le scaricano nel loro habitat consentendo, senza volerlo, la distruzione delle loro uova, delle riserve di polline e del miele.

 

Gli ospiti indesiderati abbandoneranno l’alveare saccheggiato solo dopo aver compiuto una serie di mute e, raggiunta la maturità, la successiva riproduzione di questi grossi predatori causerà altre vere e proprie devastazioni ai fiori e alle api dell’area in cui si trova. Se si trova un Meloe è probabile che nelle vicinanze ci sia anche un alveare, in ogni caso sebbene sia necessario non toccarlo, è comunque consigliabile sbarazzarsene per evitare che provochi danni ai fiori o ad altri animali, per esempio il proprio cane.

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