Gli automobilisti, soprattutto quelli che non hanno problemi a prestare ad amici e conoscenti la propria autovettura, devono stare molto attenti. In caso di multe, infatti, la nuova legge ha in qualche modo scardinato l’impostazione che ha regolato la questione fino ad oggi. Ovvero, se guidi un’auto intestata ad un altro, la multa viene data a te. Come è giusto che sia visto che la responsabilità di un comportamento non corretto non può che ricadere sul conducente momentaneo del veicolo e non certo sul proprietario che magari in quel momento si sta godendo tranquillamente il relax di casa propria.
Ecco perché bisogna prestare la massima attenzione alla nuova legge che riguarda le multe alle auto. Nel caso in cui l’alt da parte delle forze dell’ordine arrivi nei confronti di un conducente che non è anche il proprietario del veicolo le conseguenze possono arrivare ad essere davvero gravi visto che la cifra da sborsare si aggira intorno alle settecento euro e come se non bastasse è previsto anche il ritiro della carta di circolazione. Per fortuna, come spesso accade quando una nuova normativa prende il posto della vecchia, bisogna leggere il provvedimento per intero per capire che nelle pieghe del provvedimento, c’è anche la possibilità di avere un salasso.
In pratica non è prevista una sanzione automatica nel caso in cui doveste essere fermati alla guida di un veicolo intestato ad un’altra persona. Sarebbe troppo accettare un provvedimento che impedirebbe, ad esempio, ad un figlio di mettersi al volante dell’auto del padre. Per questo motivo il legislatore ha riposto la massima attenzione all’atto della produzione della norma tenendo conto di importanti eccezioni che rendono inapplicabile questa nuova norma del codice della strada. La multa ed il ritiro della carta di circolazione, stando a quanto appena scritto, scattano solo in condizioni ben definite, non basta semplicemente guidare il veicolo di un conoscente per essere passibili di sanzioni.
Per prima cosa il divieto non è allargato ai familiari e questo, per riprendere l’esempio di prima, permette ancora ad un figlio di prendere il macchinone del papà magari per far colpo su qualche ragazza. Ma il discorso è più generale e parte dall’assunto che non può esserci nessuna irregolarità se a guidare un veicolo formalmente intestato ad un’altra persona sia un parente. Guidare la macchina dei propri genitori o dei propri nonni è un’abitudine che riguarda chiunque.