E’ atterrato questa mattina a Fiumicino l’ultimo volo dell’Aeronautica militare per il ponte aereo umanitario tra Afghanistan e l’Italia. Il Boeing 767 portato in Italia 110 persone, tra le quali gli ultimi 58 cittadini afghani, il console Tommaso Claudi, l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, Senior Civilian Representative della Nato ed i carabinieri del Tuscania che erano rimasti sul posto. Ad accoglierli il ministro Di Maio.
“Voglio ringraziare i carabinieri del Tuscania perché senza di loro non avremmo potuto garantire la presenza del nostro console Tommaso Claudi e dell’ambasciatore Pontecorvo”, ha detto il ministro degli Esteri accogliendo i passeggeri presenti sul volo. “Siamo il primo Paese dell’Ue per cittadini afghani evacuati. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in questi giorni all’evacuazione di quasi 5mila afghani”, ha quindi sottolineato.
Ora, ha continuato, “finisce la prima fase e inizia la fase più difficile. Ci sono tanti cittadini afghani che aspettano ancora di essere evacuati: non possiamo più farlo coi ponti aerei che abbiamo visto in questi giorni ma siamo pronti con le Nazioni Unite e con i paesi limitrofi all’Afghanistan a lavorare per garantire a queste persone che hanno collaborato con noi in questi 20 anni di poter avere la stessa possibilità che hanno avuto i quasi 5mila cittadini afghani che abbiamo evacuato in questi giorni”.
“Proprio nelle ultime ore – continua Di Maio – ho sentito l’Alto commissario dell’Unhcr, Filippo Grandi, lo abbiamo invitato a fare il punto con le agenzie delle Nazioni Unite affinché insieme alle Organizzazioni Non governative possano restare nel territorio afghano e rappresentare un presidio di tutela dei diritti umani e della salute del popolo afghano. Stiamo mettendo a punto il piano italiano per il popolo afghano, la settimana prossima ci sarà la prima riunione interministeriale italiana per poter coordinare le iniziative sia a livello internazionale delle organizzazioni internazionali sia a livello nazionale per l’accoglienza e la formazione dei tanti bambini e ragazzi che sono arrivati in questi giorni. In questa fase 2, molto difficile, il nostro imperativo deve essere non abbandonare il popolo afghano, le donne e le ragazze afghane, un popolo che ci ha dimostrato una grande voglia di crescere e di cambiare una situazione che stiamo vedendo degenerare in questi giorni”.
Ed è “grande la preoccupazione per le minacce terroristiche ed è per questo che nei prossimi giorni avremo altre riunioni con i nostri alleati per organizzare le prossime iniziative”, ha continuato, aggiungendo: “L’Italia sta lavorando a un G20 straordinario sull’Afghanistan: in queste ora sia io ma soprattutto il presidente Draghi stiamo avendo interlocuzioni con gli altri paesi che fanno parte di questo formato. Il nostro obiettivo è arrivare ad avere almeno sulle decisioni più importanti una linea condivisa nei confronti dell’Afghanistan, del popolo afghano e del futuro governo afghano a livello di paesi G20”.