Yuri Guaiana (c) accolto al suo arrivo all'aeroporto di Malpensa, 11 maggio 2017. Guaiana,membro dell'associazione radicale 'Certi Diritti',era stato fermato dalla polizia a Mosca insieme a quattro attivisti russi, mentre andava alla procura generale per consegnare le firme raccolte dalla petizione contro il trattamento dei gay in Cecenia. Ansa/Daniel Dal Zennaro

Attivista italiano diritti gay fermato e rilasciato a Mosca

Yuri Guaiana, l’attivista italiano fermato a Mosca, è rientrato in Italia. Era stato fermato dalla polizia a Mosca mentre con quattro cittadini russi portava alla procura generale di Mosca oltre due milioni di firme,  raccolte in forma digitale, per chiedere un’indagine sulle persecuzioni dei gay in Cecenia. L’attivista è rientrato alla Malpensa, accolto dai familiari.

Nei riguardi dei cinque fermati, tra cui un cittadino italiano, sono stati compilati verbali amministrativi in base all’articolo 20.2 comma 2 del Codice amministrativo russo, cioè organizzazione di manifestazioni di massa non autorizzate, ha spiegato l’avvocato di Russia Aperta, citato dalla Tass. In questo momento,  ha aggiunto,  tutti sono stati rilasciati dalla stazione Tverskoj della polizia.

‘Sono appena stato rilasciato, adesso sto correndo in albergo su una macchina messa a disposizione dal consolato che ringrazio per l’assistenza, faccio i bagagli e cerco di uscire il prima possibile dal Paese, che è fondamentale, perché c’è un processo a mio carico’, sono le prime parole all’Ansa di Guaiana da Mosca dopo il suo rilascio. ‘Mi contestano di aver fatto una manifestazione non autorizzata e di aver fatto resistenza a pubblico ufficiale, cosa assolutamente non vera’, ha spiegato l’attivista.

 

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