Si iniziano a vedere sul web e sui social e a sentire tramite i media i primi attacchi contro Salvini, che aveva promesso il taglio delle accise.
C’è da considerare che oggi il governo eredita gli aumenti già previsti dal 2014, dal decreto competitività, che è diventato legge nell’agosto di quell’anno. Prima di pensare al resto, quindi, è importante che si tenga conto di questi rincari già deliberati in passato e che oggi sono imminenti. Parliamo di quelli che già partiranno da gennaio 2019 per finanziare l’Aiuto alla Crescita Economica. Non si può ancora dire con certezza quanto peseranno sul prezzo del carburante, ma si sa che l’Ace è un’agevolazione per le imprese, grazie al quale lo Stato dovrebbe ridurre lo squilibrio fiscale tra quelle che si finanziano con il ricorso al debito e quelle invece che usano il proprio capitale.
Nonostante al momento la situazione sia questa, e non si può certo evitare, Salvini ha comunque ribadito la veridicità delle sue promesse, anche in occasione del Salone Nautico di Genova. Egli ha dichiarato che il governo è stato votato per tagliare le tasse e quindi, innanzitutto non aumenterà l’Iva, si cercherà di mettere mano alla legge Fornero per le pensioni e, in tema di rincari del carburante, si provvederà a tagliare anche le imposte sulla benzina.
Nel bilancio pubblico le accise sulla benzina e su ogni prodotto energetico sono una voce molto importante che, ad esempio, lo scorso anno hanno permesso un incasso di 25.7 miliardi di euro e di 11 miliardi nel primo semestre del 2018. Il valore delle accise è stato stabilizzatodal 2013, addizionale sulla benzina di 72.8 cent/litro, per il gasolio si versano 61 cent al litro, per il Gpl 14 cent e per il gasolio da riscaldamento se ne versano 40 cent/litro. Le accise si possono ridurre, senza sforare i limiti che sono stati imposti dalla Commissione Europea, quindi la benzina deve rientrare nei 35.9 cent/litro, il diesel 33 cent e il Gpl 12.5 centesimi al litro.
Nel frattempo non possiamo far altro che attendere un intervento del governo per modificare la situazione, che ad oggi vede continui aumenti dei prezzi alla pompa. Proprio ieri, 3 ottobre, i primi rincari di Eni, un centesimo per benzina e gasolio, due centesimi per il Gpl. Oggi i prezzi praticati, in media, per il self service sono di 1.652 euro/litro la benzina, 1.531 euro/litro il diesel, il servito costa 1.767 euro la benzina e 1.651 euro il diesel, al litro. Il metano costa 0.973 euro/litro e il Gpl 0.673.