Negli ultimi anni e in particolare negli ultimi mesi, si stanno registrando prezzi sempre più alti per luce e gas. Le tariffe dei fornitori stanno velocemente aumentando e le bollette raggiungono cifre molto elevate.
A cosa è dovuto questo fenomeno? Come è possibile difendersi dal rincaro dei prezzi? In questo articolo analizziamo quelle che possono essere le possibili cause e soluzioni.
Prima di tutto capiamo quali sono i fattori e i parametri da considerare. In Italia per per poter calcolare il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica nel mercato libero, si fa riferimento al PUN (Prezzo Unico Nazionale). Tale parametro è fondamentale per determinare il costo in €/kWh o €/MWh nel mercato italiano.
Dal 2007 infatti, l’energia elettrica è quotata nella Borsa elettrica italiana (IPEX), dove viene definito il prezzo medio di acquisto. Successivamente, questo viene pubblicato giornalmente sul sito ufficiale del Gestore Mercato Elettrico (GME), la quale si occupa della gestione e organizzazione del mercato energetico italiano.
Cosa è il PUN e come viene calcolato?
Possiamo definire il PUN o Prezzo Unico Nazionale come: “la media dei prezzi zonali del Mercato del Giorno Prima, ponderata con gli acquisti totali, al netto degli acquisti dei pompaggi e delle zone estere”.
Sia il PUN che i prezzi zonali cambiano ogni ora e questi ultimi variano in base alla zona geografica o virtuale a cui si riferiscono. L’Italia è suddivisa in 6 zone: Nord, Centro Nord, Centro Sud, Sud, Sicilia e Sardegna.
Questo significa che nel Mercato italiano, produttori e compratori contrattano il prezzo dell’energia e arrivano ad un accordo che dipenderà dal rapporto tra domanda e offerta e dal loro grado di elasticità.
Ci sono tre modi per calcolare il PUN:
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Esso può essere definito come valore unico mensile (quindi monorario) calcolato dalla media aritmetica mensile delle quotazioni orarie del PUN in tutte e tre le fasce orarie
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Oppure, tenendo conto delle tre fasce orarie F1, F2 ed F3 (multi-oraria). Ad esempio il prezzo PUN nella fascia oraria F1 è dato dalla media aritmetica mensile delle quotazioni orarie del PUN calcolate nella fascia oraria F1. Lo stesso vale per le fasce F2 e F3.
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Per ultimo, possiamo calcolare il PUN anche nella versione bioraria, dove le fasce F2 e F3 vengono considerate come un’unica (F23).
Andamento dei prezzi nel Mercato del Giorno Prima
Come abbiamo detto in precedenza il PUN varia giornalmente, e oscilla in base alla domanda e all’offerta del mercato. In questo paragrafo andiamo ad analizzare l’andamento del prezzo dell’energia elettrica dal 2012 al 2022 e a capire come, negli ultimi due anni l’andamento del PUN ha subito un notevole cambiamento rispetto agli anni precedenti, registrando una crescita mai vista prima.
Come mostrato dal grafico di seguito, dal 2012 al 2019 la media annuale dei prezzi è oscillata in maniera più o meno costante, con crescite e decrescite, passando da un minimo di 42,78 €/MWh nel 2016 ad un massimo di 75,48 €/MWh nel 2012.
L’oscillazione dei prezzi negli ultimi due anni
Negli ultimi anni, in seguito agli eventi verificatisi, i prezzi hanno subito un incremento. Nel 2020, in seguito alla pandemia da COVID-19, si è registrato il prezzo più basso degli ultimi 17 anni con un valore medio annuo di 38,92 €/MWh.
Ma come mai?
La pandemia ha causato un blocco delle principali economie europee causando uno squilibrio tra domanda e offerta e portando il prezzo dell’energia elettrica ad essere inferiore del costo di produzione. Tale fenomeno ha fatto sì che molti produttori cessassero la loro attività, interrompendo la produzione.
Successivamente, nel 2021, in seguito alla ripresa graduale delle economie europee e dunque, un aumento della domanda, il prezzo ha subito un picco notevole, toccando valori mai registrati in precedenza. Le centrali energetiche, ridotte di numero in seguito alla pandemia, non sono state in grado di soddisfare l’intera domanda del mercato. Ciò ha provocato un aumento di prezzo che registra una media annuale di 125,46 €/MWh e di 281,24 €/MWh per il mese di Dicembre.
Sebbene tali prezzi fossero già notevolmente alti, con l’inizio del 2022, il verificarsi di fattori internazionali come le tensioni tra USA e Europa e il conflitto Russo-Ucraino ha portato a conseguenze nettamenti peggiori.
La Russia infatti è il principale fornitore italiano di gas naturale, fornendo circa il 41% del fabbisogno europeo. Il Paese sta adottando strategie volte a ridurre ai minimi contrattuali l’erogazione di gas naturale in Europa, portando ad un aumento rilevante dei prezzi. In questi 8 mesi è infatti duplicato, passando da 224,50 €/MWh a Gennaio a 484,64 €/MWh ad agosto.
Quali sono le implicazioni?
Come probabilmente si è notato, in seguito all’aumento dei prezzi, anche i fornitori di luce e gas stanno cambiando le proprie offerte. Partendo da Enel, Eni, Iren ed Edison, anche i fornitori di media dimensione stanno adattando le proprie tariffe all’andamento dei prezzi, introducendo nuove offerte al rialzo.
L’unico modo a disposizione del cittadino per difendersi da questi rincari e risparmiare sulle bollette, è quello di scegliere offerte non vincolate al Prezzo Unico Nazionale e dunque optare per alternative con tariffe bloccate. In questo modo è possibile coprirsi da eventuali rialzi futuri per un lasso di tempo che varia dai 12 ai 36 mesi, in attesa che la situazione si stabilisca e/o torni ai prezzi originali.
Fonte: https://energia-luce.it/news/aumento-costo-energia-elettrica/