La provvida bocciatura della proposta di legge Calderoli sulla cosiddetta “autonomia differenziata” da parte del Servizio Bilancio del Senato della Repubblica ripropone e conferma tutte le critiche di merito avanzate da più parti.
Si tratta in buona sostanza di analisi che convergono e guardano tutte, pur con qualche differenziazione, al “provvedimento“ a firma Calderoli come un mezzo pensato sostanzialmente per favorire alcune regioni ricche e per penalizzare la gran parte delle altre regioni e particolarmente quelle del Sud e aumentare così, di fatto, le già gravi diseguaglianze.
Il pronunciamento, a Roma, del Servizio Bilancio del Senato conferma le valutazioni profondamente critiche mosse da molti e tra questi da subito anche qui in Sicilia da Rifondazione Comunista
A tal proposito non possiamo non stigmatizzare la posizione del Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, critichiamo nel merito e nella sostanza la posizione sua e della sua maggioranza politico- parlamentare sull’’Autonomia differenziata che è essenzialmente “ancillare” a interessi estranei e contrari a quelli della Sicilia, dei siciliani e dell’intero Sud.
Il suo voto favorevole in conferenza delle Regioni al disegno di legge del ministro Roberto Calderoli sull’Autonomia differenziata, infatti, è stato un vero e proprio tradimento politico a cui il popolo siciliano ha risposto con una grande e partecipata manifestazione il 15 aprile a Caltanissetta per di “NO” a qualsiasi forma di “autonomia differenziata”.
Dopodiché, Schifani ha tentato di lanciare diversi appelli fumosi e retorici sulla piena applicazione dell’autonomia siciliana, affermazioni generiche rivolte a un ipotetico futuro salvifico senza guardare al vero nocciolo della questione, ovvero le risorse economiche e l’assenza di solidarietà nazionale nel disegno di legge Calderoli.
Insomma, vi è un attacco ai diritti primari ed essenziali garantiti dalla Repubblica ai cittadini siciliani e la posizione del Presidente e della giunta di una regione importante come la Sicilia è a dir poco rinunciataria e irrilevante nel panorama politico nazionale, di sicuro inadeguata di fronte al cambiamento epocale che una tale riforma porterebbe nella vita delle siciliane e di siciliani.
Fabio Cannizzaro, Responsabile Autonomie Territoriali Sicilia
Nicola Candido, Segretario regionale della Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea