Gli alluvioni provocate dalle piogge record dell’ultima settimana, ha portato 13 mila persone ad abbandonare le proprie case, nel sud-est dell’Australia. Il più colpito è il Nuovo Galles del sud, ma le inondazioni si sono estese a sud nel Victoria e a nord nel Queensland. Circa 9.000 persone hanno dovuto evacuare oggi a Wagga Wagga, in Nuovo Galles del sud, aiutate dalla polizia e dai militari, affiancati ai servizi di emergenza. Il premier dello stato Barry O’Farrell, che ha visitato la città di 63 mila abitanti 460 km a sudovest di Sydney, vi ha dichiarato lo stato di emergenza. Il livello del fiume Murrumbidgee, che attraversa la città, minaccia di raggiungere durante la notte il livello degli argini di 11 metri e inondare anche il centro città. Si prevede che la punta massima supererà quella delle alluvioni del 1974, e anche la più alta mai registrata, risalente al 1844. Il primo ministro federale Julia Gillard ha confermato che sono state dispiegate le risorse militari per portare assistenza alla popolazione e costruire argini con sacchi di sabbia. Sarà impossibile quantificare i danni economici finchè le acque non si saranno ritirate, ha aggiunto Gillard, ma secondo le prime stime potranno superare il miliardo di dollari (1,250 milioni di euro), devastando il settore agricolo e assestando un duro colpo all’economia nazionale.
Tags australia dighe economia nazionale evacuate inondazioni piogge
Riprova
Nominati i nuovi commissari europei. Emma Bonino promuove Fitto commissario Ue: ‘Politico esperto, al Pd dico: votatelo’
La nuova Commissione europea è al completo. Almeno secondo le designazioni degli Stati membri. L’ultimo …