Sta per essere murato, il bunker dove l’ingegnere austriaco Josef Fritzl tenne segregata per ben 24 anni la figlia e dove la ragazza partorì i suoi sette figli, frutto delle continue violenze da parte del padre. La decisione di colare il cemento nella cella è stata presa “perchè nessuno abbia accesso” nel luogo di prigionia, ha spiegato il liquidatore citato dall’agenzia di stampa austriaca Apa. Un anno dopo la scoperta dell’orrore da parte delle autorità, il padre della giovane venne condannato all’ergasotolo. Fritzl, 78 anni, è stato condannato al carcere a vita per stupro, incesto, riduzione in schiavitù e l’omicidio per negligenza di uno dei sette figli/nipoti. L’uomo dopo aver scoperto che il neonato era morto, bruciò il corpicino in un inceneritore.
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