Un nuovo studio sull’autismo, condotto da Catherine Lord, direttore dell’Istituto per lo Sviluppo cerebrale del Weill Cornell Medical College and New York Presbyterian Hospital, che ha coinvolto dodici cliniche di ricerca del Nord America, afferma che avvolte le diagnosi di autismo possono essere sbagliate. Lo spettro dei disturbi legati a questo disturbo, è molto vasto e spesso la diagnosi specialistica avviene troppo in fretta. Bambini con gravi problemi sociali spesso vengono “liquidati” con una rapida diagnosi di autismo. L’indagine ha riguardato circa 1.200 bambini di età compresa tra i 4 e i 18 anni, cui era stata diagnosticato l’autismo mediante prove di comunicazione, di comportamento e di intelligenza, e avvalendosi delle osservazioni di psicologi e del confronto con i genitori. La ricerca ha tuttavia evidenziato che lo spettro di questi disturbi, in realtà, va da classificazioni più gravi, come la sindrome di Asperger, a quelle più lievi e meno invalidanti, come il PDD-NOS, il disturbo generalizzato dello sviluppo. In media, gli esiti dei test diagnostici sono risultati simili, ma la diagnosi dei disturbi è variata di molto: due cliniche, ad esempio, hanno riconosciuto a meno della metà dei bambini il disturbo dell’autismo; un’altra ha diagnosticato autismo a tutti i soggetti e nessuna ha preso in considerazione la sindrome di Asperger o il PDD-NOS. Più che focalizzarsi su un’etichetta, medici e genitori dovrebbero, secondo la Lord, chiedersi: “Che tipo di problemi ha il bambino con il linguaggio? Quanto è iperattivo? Con quale frequenza e intensità assume comportamenti ripetitivi”.
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