Sull’autonomia “in realta’ non c’e’ ancora nessuna intesa. In consiglio dei ministri sono semplicemente arrivate delle bozze. Ho scambiato alcune parole con il ministro dell’Economia Giovani Tria: mi ha detto che la questione delle risorse non e’ stata ancora definita. Se manca quella manca tutto. Se si parla di autonomia differenziata il punto cardine sono proprio le risorse. E su questo ho molte domande che quando arriveranno le intese porro’ a chi le sottopone. Soprattutto ai governatori”. Lo afferma Barbara Lezzi, ministro per il Sud, in un’intervista in apertura del Messaggero in cui spiega che “per Veneto e Lombardia rischiano di pagare tutte le altre Regioni. Roma – aggiunge – non va svuotata”. “Ci sono diverse contraddizioni nel testo quando si parla di passaggio dai costi storici ai fabbisogni standard”, osserva Lezzi.
“Io chiedo a chi propone queste intese e che quindi ha disegnato anche l’attuazione: come contribuiranno poi queste Regioni ai saldi di finanza pubblica e alla partecipazione all’Unione europea? Poi faccio ancora un’altra osservazione. Noi come governo vogliamo diminuire l’Irpef: che succede se diminuiamo l’Irpef? Spero abbiano delle risposte convincenti”. “Esiste una commissione ad hoc che ha lavorato per tre anni sui fabbisogni standard e non e’ ancora riuscita a definirli. Cosi’ come i livelli essenziali di prestazione che sono indicati in Costituzione ma non ancora individuati. Quindi – evidenzia Lezzi – in virtu’ della leale collaborazione che ci deve essere tra lo Stato centrale e le Regioni, noi ci dobbiamo prima dare un tempo congruo per risolvere queste questioni e solo dopo si avvia l’autonomia. Questo non significa opporsi, significa rendere piu’ agevole e fluida l’attuazione delle autonomie”.