Autonomia. Pagano: ‘Ora alla Camera, garantire diritti di tutti’

Come nelle previsioni, il ddl per l’autonomia differenziata passa in Senato. L’Aula di Palazzo Madama ha approvato il testo con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti. Il ddl va ora alla Camera per la seconda lettura.

Un’approvazione che ha registrato il teatrino delle opposizioni: mentre Gian Marco Centinaio, a capo dell’assemblea, legge i voti risuona un inno di Mameli cantato da tutto l’emiciclo.  Nessuno, dopo le polemiche sulla legge – che l’opposizione vorrebbe contrabbandare come “spacca-Italia” – vuole sentirsi accusare di aver diviso il Paese. La senatrice della Lega, Mara Bizzotto espone una Bandiera gonfalone della Serenissima repubblica di Venezia.

Al Pd che mostra il tricolore, il senatore Andrea De Priamo (FdI) replica: “Avete fatto un passo avanti rispetto alla bandiera rossa”.

Mentre il Carroccio, che pure ha voluto più di tutti questa riforma, tiene toni bassi e Salvini si limita a una nota: “È un passo importante verso un Paese più moderno ed efficiente”, dice, ricordando come il governo si stia muovendo “nel rispetto della volontà popolare espressa col voto al centrodestra che lo aveva promesso nel programma elettorale”.  Per il ministro Calderoli “si è compiuto un ulteriore passo avanti verso un risultato storico, importantissimo e atteso da troppo tempo”.

Elly Schlein dipinge un quadro apocalittico: “Non capisco come Meloni abbia potuto cedere a questo orrendo baratto per i suoi fini politici mettendo a repentaglio l’unità nazionale, perché di questo stiamo parlando dietro il nome di autonomia differenziata”.

L’approvazione in Senato del ddl sull’autonomia differenziata è un ulteriore passo in avanti nel percorso di riforme che il Paese sta compiendo. Ora la parola passa alla Camera dei Deputati, dove affronteremo con grande senso di responsabilità un tema così importante per assicurare più efficienza, risorse e strumenti ai territori con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno. L’autonomia differenziata, nell’armonizzare le differenti sensibilità presenti anche in seno alla maggioranza, coniugandole con alcune richieste provenienti dall’opposizione, dovrà garantire i diritti di tutti, rappresentando l’occasione per superare le disuguaglianze oggi esistenti e favorire maggiore equità. Sarà questo l’obiettivo con cui raccoglieremo il testimone della riforma”, dichiara il Presidente della I Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, Nazario Pagano, di Forza Italia.

«È il momento più buio di questa legislatura, il ddl sull’autonomia differenziata è stato approvato in Senato con i voti della maggioranza e a breve passerà alla Camera». L’ha scritto sulla propria pagina Facebook il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria. «È un colpo micidiale – ha aggiunto il parlamentare dem – ai diritti dei cittadini, che produrrà ingiustizie devastanti perché non sono stati definiti i Livelli essenziali delle prestazioni; perché tra le materie che le Regioni potranno gestire da sole ci sono: tutela della salute, istruzione, tutela e sicurezza del lavoro e perfino trasporto e distribuzione nazionale dell’energia». Riguardo allo stesso disegno di legge, Irto ha poi spiegato: «Non c’è un solo centesimo per ridurre i divari esistenti tra Sud e Nord e c’è il rischio di creare un Paese dove ci saranno giovani più o meno fortunati sulla base del luogo di nascita. Tutto questo è inaccettabile. Continuiamo a lottare, ma il governo e la sua maggioranza hanno già deciso di spaccare l’Italia». In Aula, i senatori del Pd hanno esposto cartelli con il Tricolore. Secondo Elly Schlein, segretaria dei dem, «Meloni passerà alla storia per aver spaccato l’Italia» e occorre una «mobilitazione forte anche fuori dal Parlamento». «Con il Barattelum di Calderoli – ha dichiarato Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato – ci saranno territori e cittadini di serie A e di serie B. Noi lotteremo contro questo disegno disposti ad arrivare fino al referendum». Chiara Braga, capogruppo del Pd a Montecitorio, ha annunciato un’«opposizione durissima alla Camera». 

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