Autoricambi per mezzi pesanti: è boom di vendite in piena pandemia

Ad arginare, almeno in parte, le perdite del settore sono state le numerose revisioni e ristrutturazioni di auto e moto a partire dalla fine del lockdown in Europa, soluzione tampone giudicata più economica da una clientela vessata dalla crisi economica e quindi non in grado di affrontare l’acquisto di un nuovo mezzo. Le limitazioni alla circolazione di autoveicoli degli scorsi mesi – che in parte ancora sussistono in alcuni territori – hanno fatto il resto, determinando una contrazione del mercato che, per molti concessionari e rivenditori al dettaglio, rischia di essere fatale. In questo scenario dalle tinte fosche una luce sembra tenere viva la speranza di molte aziende di mantenere i bilanci in attivo e recuperare terreno dopo la recente contrazione del mercato. Parliamo dei dati di vendita dei ricambi per mezzi pesanti, che al contrario di tutti gli altri veicoli a motore sono aumentati. La ragione è semplice e facilmente intuibile: durante la quarantena, erano soprattutto gli autotrasportatori a percorrere le strade d’Italia, e non solo.

Più nello specifico: se i trasporti internazionali si sono ridotti drasticamente a causa del blocco delle merci e della chiusura delle frontiere, in questo periodo le aziende di trasporti pesanti su gomma sono state investite da un vero e proprio superlavoro sul mercato interno, essendo ancora di più sollecitate a effettuare consegne al dettaglio, soprattutto a quei cittadini che, per ridurre al minimo le uscite e gli spostamenti, hanno optato per servizi di home delivery per ogni tipo di merce, dai generi di prima necessità a prodotti maggiormente di nicchia.

Logico, dunque, immaginare come a fronte di una maggiore usura dei mezzi, la necessità di effettuare delle sostituzioni di componenti sia divenuta, per molti, più frequente e massiccia. Ovviamente, a beneficiarne sono stati soprattutto rivenditori specializzati di autoricambi che operano in ambito di e-commerce, come Autodoc. I quali, forti del loro know-how e di un catalogo in costante aggiornamento, hanno potuto tamponare con una certa facilità le perdite derivanti da altri settori.

La domanda che gli esperti del settore si pongono, ora, è: quanto durerà l’onda lunga di tale fenomeno? In altre parole: una volta terminata definitivamente l’emergenza pandemica, i dati di vendita rimarranno sui livelli attuali o rientreranno nei parametri pre-Covid? Su quest’ultimo quesito, gli analisti di mercato non concordano. Da un lato, infatti, c’è chi sostiene che un ricorso così massiccio all’home delivery abbia un carattere puramente emergenziale, e che quando i consumatori si sentiranno sufficientemente sicuri da muoversi liberamente torneranno a usare l’auto come in precedenza. Dall’altro, invece, in molti sono convinti che, una volta scoperta la comodità dell’e-commerce e dei servizi di consegna a domicilio, l’utilizzo dei mezzi di locomozione individuali sarà fortemente limitato. Soprattutto se, unitamente a ciò, anche la pratica dello smart working verrà ulteriormente implementata, come auspicato da molti.

Il futuro dei trasporti sarà dunque in mano ai mezzi pesanti? Dovremo abituarci a un panorama stradale con sempre meno automobili e sempre più autoarticolati? Per avere una risposta attendibile dovremo attendere, verosimilmente, la fine del 2021, quando gli effetti della pandemia avranno un’incidenza molto attenuata e la situazione globale, anche a livello di consumi e di abitudini, si starà avviando verso una definitiva stabilizzazione.

Circa Redazione

Riprova

Paola Macchi nominata Head of Retail High Street Italia di Cbre

Cbre, leader mondiale nella consulenza e nei servizi immobiliari, ha annunciato l’ingresso di Paola Macchi …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com