Autorizzazione a procedere sul caso Open Arms, Salvini sul voto in Senato: “Ho agito in compagnia del Premier Conte”

Matteo Salvini parla del caso Open Arms alla vigilia del voto del Senato che dovrà esprimersi sulla richiesta di autorizzazione a procedere. Il leader della Lega ha difeso il suo lavoro ed è tornato a chiamare in causa il premier Giuseppe Conte.

Parlando del voto del Senato, Matteo Salvini ha fatto sapere di aspettarsi onestà e dignità. L’allora ministro dell’Interno ha poi chiamato in causa il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, facendo sapere di aver agito in sua compagnia, seguendo il programma di governo concordato. “Io mi aspetto che qualcuno esprima dignità, onestà e correttezza, se devo andare a processo non sarà la prima volta. Io ho agito a difesa del mio Paese e quello che ho fatto l’ho fatto in compagnia del premier Conte. Ho fatto quello che c’era nel programma di governo non ritengo che ci sia stato un errore o reato. Se qualcuno domani ritiene che sia un reato ne risponderemo in tanti. Vorrà dire che Conte mi accompagnerà un po’ a Catania e un po’ a Palermo e prenderemo una granita“, ha dichiarato il leader della Lega.

Nella memoria difensiva, Matteo Salvini sostiene di non aver commesso alcuna violazione di norme penali. Richiama l’attenzione sulla strategia adottata da tutto il governo, che avrebbe agito per il l’interesse e la tutela dell’ordine pubblico. “Da un attento esame dei fatti accaduti non può ritenersi sussistere nessuna violazione di norme penali in quanto la condotta che mi viene contestata è insussistente e comunque essa altro non è che un’automatica conseguenza delle scelte politiche effettuate dall’intera compagine governativa nel perseguimento dell’interesse pubblico a un corretto controllo e a una corretta gestione dei flussi migratori nonché a una piena tutela dell’ordine pubblico e, più in generale, un doveroso atteggiamento di salvaguardia delle prerogative costituzionali dello Stato italiano sulla scorta delle relazioni internazionali e del diritto internazionale in condizione dí parità con gli altri Stati“. Sono due i cardini della difesa di Matteo Salvini. La tutela dell’ordine pubblico e la collaborazione di tutto il governo, a conoscenza della situazione e concorde nella strategia da adottare.

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