Autostrade, sciopero nazionale il 9 e il 10 agosto. La decisione è stata presa dai sindacati dopo una consultazione durata diversi giorni. Una protesta, fanno sapere le sigle citate da ‘La Repubblica’, per denunciare la situazione nelle 25 società delle concessioni autostradali in Italia. Quadro aggravato “dalla pandemia che ha penalizzato occupazione e redditi del settore, dall’incertezza per l’assegnazione delle concessioni scadute e dalla situazione di Aspi“. Lo scioperò riguarda il 9 il personale dei caselli e il 10 quello amministrativo e commerciale. E sarà di 4 ore.
In un intervento al Senato la ministra De Micheli ha smentito qualsiasi aumento dei pedaggi: “Non è in previsioni per il 2020 un incremento tariffario – ha assicurato la titolare del Mit riportata da ‘La Repubblica’ – nella valutazione dei Piani economico-finanziario terremo conto sia dell’equilibrio economico che dell’esigenza di favorire la mobilità sul territorio nazionale“.
In conclusione del suo discorso la ministra è ritornata anche sul caso Aspi: “L’ingresso di Cdp non determina una statalizzazione della società concessionaria, dal momento che sono previsti anche degli ingressi privati. Consentirà di velocizzare il processo di trasformazione della società in una public company e di reperimento di risorse da impiegare sull’infrastruttura. In ogni caso non è previsto nessun passaggio di denaro tra Atlantia e Cassa Depositi e Prestiti“.
La questione Aspi continua a tenere banco al Governo. Dalle opposizioni gli attacchi non sono mancati con i sindacati che temono una crisi economica maggiore per l’incertezza che questo accordo ha portato. Da parte della maggioranza le rassicurazioni non sono mancate anche se le preoccupazioni restano. Nelle prossime settimane possibile un confronto tra Governo e sindacato per cercare di capire meglio le prossime mosse da fare per non mettere a rischio i posti di lavoro.
Piera Toppi