E’ in corso il vertice tra Aspi e la ministra De Micheli al Mit. Un incontro decisivo sulle concessioni con il Governo pronto a comunicare la revoca.
‘Oggi issano bandiera bianca di fronte ai Benetton, domani lo dovranno fare sui prestiti europei, dopodomani sui vari bonus assistenziali che stanno spacciando come panacea di tutti i mali’, così Alessandro Sallusti nel suo editoriale su Il Giornale commenta la notizia di giornata, ovvero il nuovo ponte Morandi affidato ai Benetton dopo che per due anni Giuseppe Conte e M5s hanno promesso e giurato che avrebbero revocato la concessione. Ma nel frattempo non sono stati in grado di trovare una soluzione, e così tutto è rimasto com’era per mancanza di alternative.
Il governo e può cambiare gli equilibri della faticosa battaglia per la sbandierata revoca della concessione dei 3 mila chilometri di rete affidata ad Aspi. Negli stessi minuti, infatti, dopo le dichiarazioni di guerra degli esponenti della maggioranza, riecheggiate l’intera giornata, Autostrade è stata convocata al Mit: la riunione in programma per oggi alle 16 assomiglia a un ultimatum, dopo l’annuncio di voler chiudere il dossier, infine, nella riunione del Consiglio dei ministri in programma domani.
Qualche ora fa, era stata la notizia della lettera firmata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, indirizzata al commissario per la ricostruzione Marco Bucci, a scatenare un vespaio. La comunicazione, con cui si invita a prendere contatto con Autostrade, concessionario delle tratte connesse a est e a ovest del nuovo ponte – la cui costruzione è in dirittura di arrivo – è stata sufficiente per rianimare la battaglia della revoca, rimasta sopita nel mesi di emergenza sanitaria. La maggioranza giallorossa ha apparentemente trovato una sintesi. Non solo: perfino l’assegnazione del ponte ad Autostrade, un passo quasi obbligato, qui e oggi, per evitare rinvii dell’apertura alla circolazione, è finita in discussione. Tanto che negli uffici ministeriali si accarezza l’idea di intervenire sul decreto Genova, che nel settembre del 2018 ha istituito il commissario, integrandone l’articolo 1 e affidando così alla medesima struttura anche la gestione della nuova infrastruttura. Ipotesi caldeggiata soprattutto dai 5 Stelle, che tuttavia tecnicamente è tutta da costruire. E rischia di essere incompatibile con la data indicata per l’apertura al traffico, nei primi giorni di agosto.
Questo passaggio amministrativo ha rianimato uno dei totem del Governo a trazione pentastellata. Anche a dispetto della sentenza di ieri della Consulta, però, la strada per azzerare il rapporto dello Stato con Aspi è tutt’altro che spianata. La convenzione resta estremamente tutelante per il concessionario e, oggi, i vertici di Mit, Presidenza del consiglio dei ministri e Autostrade si confronteranno in primo luogo sull’ipotesi di transazione presentata da Autostrade il 10 giugno. Sul tavolo finiranno altre contestazioni, come le nuove indagini delle Procure di Genova e Avellino. Autostrade potrebbe fare una nuova offerta. Poi, arriverà l’ora delle decisioni.