Una truffa andata avanti per anni, dal 2000 al 2008. Ad essere coinvolti diversi medici della provincia di Avellino, che hanno ricevuto per anni dalla Asl l’indennità per l’assistenza ad oltre seimila pazienti che erano morti o erano emigrati. La mega truffa è stata scoperta dalla Guardia di Finanza che ha quantificato il buco nelle casse dello Stato in oltre 3 milioni.
In tutto sono 146 i medici che hanno percepito l’indennità. Altri 10 invece sono stati denunciati per aver prescritto a persone morte farmaci a carico del servizio sanitario nazionale.
L’indagine era partita all’inizio dello scorso anno e si era concentrata su tutta la provincia avellinese, basandosi sull’incrocio dei dati contenuti all’anagrafe tributaria con quelli delle Asl, con l’obiettivo di recuperare le indennità non dovute, corrisposte ai medici di base per l’assistenza ai pazienti. La Guardia di Finanza di Ariano Irpino ha così scoperto che ben 6.052 pazienti risultavano ancora iscritti nelle liste dei medici di medicina generale benché fossero morti o emigrati. Nonostante ciò, però, l’Asl ha continuato a corrispondere per anni ai medici generici le indennità (per ogni assistito si va da un minimo di 59 euro lordi ad un massimo di 206).
Nello specifico i medici hanno ricevuto le indennità in 8 anni, per l’assistenza di 849 morti e 5.203 emigrati, con un buco di 3 milioni e 152mila euro. Dell’ammanco dei conti dovranno rispondere ora, per omessa vigilanza, i dirigenti della Asl che si sono avvicendati negli anni: la Gdf ha infatti già comunicato alla Corte dei Conti i risultati dell’indagine. Ma non solo: sono stati denunciati anche 10 medici: i controlli hanno infatti consentito di accertare che hanno addirittura prescritto farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale a persone decedute.
Grazie all’inchiesta in questione è emerso inoltre che in molti casi i medici di base non prescrivono correttamente i farmaci ai loro pazienti, contravvenendo sia alle indicazioni terapeutiche degli specifici farmaci sia ai decreti del commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro sanitario della regione Campania, causando quindi un aggravio al il Servizio sanitario nazionale.In tal modo quindi, dal luglio dell’anno scorso a quello di quest’anno, i finanzieri hanno accertato che sono stati 335 i medici della Asl di Avellino che hanno prescritto indebitamente farmaci a carico del Ssn, provocando un danno di oltre 570mila euro.