Sempre in crescita il bilancio delle vittime di incidenti sul lavoro. L’ ultimo caso, stamattina. Un operaio è morto per un’esplosione avvenuta all’interno della cartiera di Avezzano. Secondo le prime informazioni, in un reparto si sarebbe verificato infatti uno scoppio che ha coinvolto un operaio, del quale non sono state rese note le generalità. Sono ancora in corso le operazioni per il ripristino della funzionalità dell’impianto; sull’episodio sono in corso indagini dei carabinieri.Intanto, però, sul lavoro si continua a morire. Alle 4.26 di venerdì una violenta esplosione ha distrutto la cartiera Ca-Ma di Lallio, alle porte di Bergamo. L’operaio addetto alla caldaia, Rosario Spampinato, 50 anni, è morto, mentre altri sette colleghi, che lavoravano insieme a lui nel turno di notte, sono riusciti a mettersi in salvo, scappando tra le fiamme e sotto una pioggia di detriti. Il corpo della vittima è stato trovato semi carbonizzato dai soccorritori sotto le macerie. I testimoni dell’incidente hanno parlato di un’ esplosione simile a un bombardamento. La deflagrazione è stata così forte, da essere udita anche in città. I calcinacci dell’ azienda sono volati a decine di metri di distanza, danneggiando anche alcune auto parcheggiate nei pressi, le vetrine dei negozi e le facciate di alcune abitazioni. Tanti residenti in zona, svegliati nel sonno, sono accorsi in strada impauriti, pensando sulle prime a una bomba o a un terremoto. A causare l’esplosione é stato invece lo scoppio di una caldaia, che i vigili del fuoco hanno ritrovato a circa 150 metri di distanza dal locale da cui è partito l’incendio. I pompieri hanno lavorato ore per spegnere le fiamme, alimentate da un enorme quantitativo di carta e cartone presente nell’azienda, e per mettere in sicurezza la zona. La Procura di Bergamo ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio colposo, per stabilire le cause dell’ incidente ed accertare eventuali responsabilità. Rosario Spampinato viveva a Treviolo (Bergamo) con la famiglia. Era originario della Sicilia, ma da tanti anni viveva in provincia di Bergamo. Lascia la moglie e due figli.
A Roma, un operaio romeno di 53 anni, Ioan Tohanean, è morto in un cantiere di costruzioni in via Fosso Centroni, zona Anagnina, mentre stava accatastando pannelli di legno per il getto del calcestruzzo. L’uomo è rimasto schiacciato sotto il peso dei pannelli che improvvisamente hanno ceduto crollandogli addosso. A Oristano, invece, una commessa di 36 anni, Maria Cristina Allegretti, dipendente di un negozio di detersivi alla spina, è morta dopo essere rimasta schiacciata da un distributore automatico che era stato appena scaricato da un camion nel cortile del negozio. Sabato invece un giovane romeno è morto travolto da una ruspa con la quale stava lavorando in un’azienda agraria nella zona di Todi.
Napolitano: “maggior sicurezza sul lavoro”: Venerdì scorso il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano è tornato a parlare di morti bianche, in un messaggio al sindaco di Campello sul Clitunno (Perugia), nella ricorrenza del quinto anniversario del disastro in cui persero la vita quattro lavoratori. Riferendosi agli incidenti, il Capo dello Stato ha detto che “va in ogni caso rifiutata l’idea che si tratti di inevitabili tragiche fatalità”, sottolineando che, nell’impegno per la sicurezza e la dignità del lavoro, “alcun cedimento è ammissibile”.