Azione, candidato regionali Lazio Capone: “Competenza è la parola d’ordine”

Francesco Capone, ufficiale dei carabinieri per oltre trent’anni e ora manager nel settore ambiente ed energia, ha deciso di candidarsi con Azione alle prossime elezioni regionali nel Lazio. Una garanzia di professionalità e competenza per la coalizione di centro-sinistra sostenuta dal partito di Carlo Calenda.

“Ho deciso di scendere – spiega – in politica perché ho intenzione di restituire alla società quello che mi ha dato. Se non fossi nato in questo paese, che mi ha consentito di studiare, evolvere, crescere, non sarei arrivato dove sono ora. E’ mio dovere restituire al Paese qualcosa con il mio impegno politico”.

“Ho scelto Azione – prosegue – perché Calenda è il primo politico che la pensa esattamente come me. Sono stato per trent’anni ufficiale dei carabinieri, non sono mai stato uno di sinistra però col tempo mi sono pian piano allontanato dal centro destra perché ho visto svilupparsi, in questa parte politica, sentimenti di populismo che non mi appartengono. Voler parlare alla pancia della gente sollevando slogan contro l’Europa e l’Euro, promuovendo il concetto di sovranismo, del ‘prima gli italiani’, non è una politica che condivido”.

Proprio per questo motivo Capone si è sono avvicinato ad Azione “che promuove uno Stato liberal democratico, accogliente e solidale, sul modello degli Stati scandinavi che ho come punto di riferimento.  L’unico partito che mette al centro il merito e la competenza, elementi centrali per far ripartire il Paese”.

“Uno dei peggiori mali che abbiamo incontrato nella nostra storia – evidenzia il candidato di Azione – sono i 5 Stelle, con il concetto populista di uno non vale uno. E’ ora di finirla di vedere persone che ottengono incarichi di estrema importanza avendo competenze risibili”.

E la competenza non è certo un problema per Capone, che oltre ad aver ricoperto ruoli di comando a vari livelli territoriali come ufficiale dei carabinieri, aver lavorato nei servizi di sicurezza per la lotta alla mafia e al terrorismo internazionale, ora è un manager nel settore ambiente ed energia. Tant’è che il suo impegno politico si basa su temi che conosce molto bene: ambiente e sicurezza.

“Certo – prosegue – la Regione non ha competenze sulla sicurezza ma se sul territorio i servizi funzionano sicuramente anche dal punto di vista della sicurezza ci sarà un beneficio”.

Uno dei servizi fondamentali, sul quale la Regione ha pieni poteri, è la sanità. “Io sono assolutamente dalla parte della sanità pubblica. Su questo fronte – spiega – il punto fondamentale è che i servizi possano arrivare a tutti i cittadini. Servono forti investimenti nel settore per mitigare le liste d’attesa, facendo un piano per capire quello che serve dove serve e come serve. Mentre si realizza questo aumentare anche le convenzioni con la sanità privata per soddisfare appieno le esigenze dei cittadini, questo, almeno finché la sanità pubblica non avrà raggiunto livelli di efficienza soddisfacenti”.

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