“Incontro ogni giorno diversi elettori della Raggi che al primo turno hanno scelto di votare per me. Leggo analisi e previsioni molto lontane dalla realtà. A livello personale e di coalizione abbiamo tutte le carte in regola per vincere. Ho riscontrato grande affetto e attenzione da parte dei romani. Sono un candidato civico diverso dai miei competitor che hanno avuto responsabilità di governo cittadino o nazionale. Ma proprio per questo credo oggettivamente di poter rappresentare per i romani il cambiamento rispetto a chi già è stato visto all’opera”. Così Enrico Michetti, in una intervista a Il Giornale, rispondendo alla domanda se al ballottaggio di Roma tema una saldatura tra il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle.
Degli attacchi di Calenda dice: “Può dire quello che vuole e votare chi vuole. Nessuno è proprietario del consenso degli altri. Ma lui sa perfettamente che il mio punto di forza è la competenza poiché nessuno degli altri candidati nella propria vita ha passato 30 anni assistendo i sindaci nelle procedure complesse e risolvendone i problemi. Evidentemente sta giocando una partita nazionale sfruttando l’occasione di Roma”.
“Ora basta con veti e diffidenze, tutti facciano un passo indietro e si concentrino sulla battaglia contro la destra, che è l’avversario da battere ai ballottaggi” e con M5S “dove siamo riusciti ad andare insieme, abbiamo lavorato bene e i risultati si sono visti, come a Napoli e Bologna”, “al di là di quelli che possono essere i rapporti negli ultimi cinque anni di amministrazione, gli elettori devono poter scegliere ciò che è meglio per il loro futuro e i nostri candidati garantiscono l’attenzione ai temi cari all’elettorato pentastellato” ma “Gualteri e Lorusso sono stati chiari: non ci sono accordi strumentali, ma indicazioni di voto, da Calenda, Conte, Patuanelli a Trieste, importanti per una trasparenza nei rapporti coni nostri elettori. L’apparentamento è strumento del passato, gli elettori non si spostano come pedine”. Lo afferma Debora Serracchiani, vicepresidente del Partito Democratico e capogruppo dem alla Camera in una intervista a La Stampa.