Sia Chiara Ferragni che Alessandra Balocco sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Cuneo. Al termine della fase di acquisizione e analisi delle carte, ci sarà un confronto con la Procura di Milano, al fine di stabilire la competenza del caso.
A scatenare la reazione dei magistrati piemontesi sono stati gli svariati esposti del Codacons, presentati tra le Procure di tutt’Italia. Nel totale silenzio mediatico, era già stato aperto un fascicolo, senza però aggiungervi indagati o ipotesi di reato. Ora due nomi spuntano e sono quelli di Chiara Ferragni e Alessandra Balocco.
Come detto, si dovrà in seguito decidere la competenza territoriale, considerando la sede milanese delle società della Ferragni e quella a Fossano, in provincia di Cuneo, dell’azienda dolciaria. Questo confronto tra Procure diventa dunque necessario, prima di poter procedere con testimoni e indagati.
Allo stato attuale si stanno visionando i documenti, con l’Antitrust che ipotizza un’operazione di pieno profitto mascherata da iniziativa benefica.
Non è la prima volta che Chiara Ferragni si ritrova a dover fare i conti con il Codacons. Generalmente, però, l’obiettivo nella famiglia Ferragnez è Fedez. Stavolta è proprio l’imprenditrice nel mirino dell’associazione di difesa dei consumatori, che ha deciso di depositare 250 segnalazioni di soggetti che si dichiarano parti lese.
Si tratta di persone che hanno acquistato il ben noto pandoro Balocco, griffato Chiara Ferragni, certi di star contribuendo a una buona causa. Come sappiamo, però, la donazione era già avvenuta molti mesi prima, per una cifra di molto inferiore a quella raccolta grazie alle vendite del dolce dal prezzo maggiorato.
Oggi chiedono d’essere risarcite e, c’è da crederlo, la richiesta sarà ben superiore ai circa 9 euro proposti al supermercato. Sarà la Guardia di Finanza, dopo l’azione del Codacons, ad analizzare l’insieme della documentazione, raccogliendo eventuali denunce formali da parte dei soggetti in questione.
È la prima volta che i consumatori fanno sentire la propria voce per via ufficiale e legale, dopo la pioggia di commenti sui social. Tutto è cambiato dopo la scelta del Codacons di aprire sul proprio sito ufficiale una sezione apposita, denominata “Anche tu vittima del pandoro-gate?”.
Si invitano gli utenti a fare segnalazioni, con la promessa di ottenere assistenza gratuita nel processo per il risarcimento dei danni. L’associazione ha già effettuato una stima, non basata sulle 250 richieste giunte via mail, bensì sul totale delle vendite. I danni per gli acquirenti del pandoro si aggirerebbero intorno a 1.65 milioni di euro. Ciò considerando i 290mila dolci venduti nel 2022, tenendo inoltre conto della maggiorazione del prezzo a causa della griffe Ferragni.
Tra le varie segnalazioni si legge di chi ha proceduto all’acquisto perché la propria neonata era stata curata proprio presso il Regina Margherita. La maggior parte si è detta spinta dall’iniziativa benefica. In generale si pone in evidenza lo stesso sentimento: tutti percepiscono d’essere stati truffati e traditi da un personaggio che ha fatto della beneficienza un marchio.
Tanti i brand che si sono svincolati dagli accordi presi e tra questi potrebbe esserci anche Tod’s, che l’ha voluta nel suo consiglio d’amministrazione dal 2021. Diego Della Valle, amministratore delegato della società, si è cautamente esposto sul caso del pandoro griffato e ha parlato anche delle possibilità future dell’imprenditrice digitale all’interno del cda.
Chiara Ferragni fa parte del consiglio d’amministrazione di Tod’s dal 2021. La notizia, che all’epoca non solo fece scalpore ma comportò un rialzo del titolo in borsa, era stata smorzata dall’annuncio di un ridimensionamento della figura dell’imprenditrice digitale all’interno della società, che però non aveva lasciato. Ora, alla luce dello scandalo che l’ha travolta in pieno, è lecito chiedersi quale sia il futuro della sua collaborazione con il brand. A spiegarlo è proprio il suo amministratore delegato e Presidente Diego Della Valle, che ha risposto ad alcune domande di MF Fashion.
“Bisogna vedere cosa succederà, facciamo lavorare tranquillamente la magistratura. Diamo il tempo alle persone di dimostrare quello che hanno fatto, adesso se ne occupa la magistratura“, ha specificato, aggiungendo: “Io ho solo letto che Chiara è tranquilla come deve essere perché la magistratura in Italia è cosa seria. Quindi quando avremo delle risposte vedremo cosa fare”. Per il momento, quindi, nessun divorzio all’orizzonte mentre altri brand hanno già deciso di interrompere il contratto stipulato con le sue società. Tra questi anche Safilo, nota marca di occhiali, e Coca-Cola.
L’imprenditrice digitale, oggi indagata per truffa aggravata per il caso del pandoro griffato, è entrata nel consiglio d’amministrazione di Tod’s nel 2021. Una scelta coraggiosa da parte del Presidente Diego Della Valle che era stata motivata con la necessità, da parte dell’azienda, di occuparsi di temi legati all’impegno sociale, alla solidarietà verso il prossimo e alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente. La figura di Chiara Ferragni poteva quindi aiutare ad avvicinare le nuove generazioni, target appetibile e di riferimento per moltissime aziende.