Banca d’Italia S.p.A.: una truffa italiana ben riuscita?

La privatizzazione della Banca d’Italia è una notizia che merita la giusta e dovuta attenzione da non relegare a semplice curiosità per i suoi drammatici risvolti politici e soprattutto economici che gravano sui cittadini. In pratica la Banca d’Italia costituita quale controllore è controllata e gestita dai controllati, cioè sono una stessa entità, parafrasando è come se si privatizzasse l’arma dei carabinieri e Totò Riina l’acquistasse e la controllasse.

La Banca d’Italia che dovrebbe garantire la validità della nostra moneta, non è più un istituto del popolo o del governo per servire gli interessi dei cittadini, ma è costituito da soci privati (banche private) per conseguire gli interessi di una grande società per azioni, il cui nome per esteso è Bankitalia S.p.A. Mario Draghi ex vicepresidente della Goldman Sachs per l’Europa, la cui sede centrale ha gli uffici nel miglio quadrato più ricco (e potente) del mondo: la City di Londra.  Va da se chiedersi, come mai un uomo legato e stipendiato molto bene da una banca privata così potente viene nominato governatore della Banca più influente d’Italia. Quella banca, per intenderci, che s’incamera il Signoraggio monetario nazionale e una parte del Signoraggio europeo? Ed ora Governatore della Banca Centrale Europea!

Ma chi è questo Mario Draghi ? Facciamo un passo indietro. Il professor Draghi è stato dal 1991 al 2001 Direttore Generale del Tesoro e presiede dal 1993 il Comitato per le Privatizzazioni, egli infatti è l’artefice delle grandi privatizzazioni statali (dall’IRI alla Telecom, Enel, Eni e altre grandi aziende dello Stato).Quindi un personaggio di tutto “rispetto”! Talmente di rispetto che fu uno dei privilegiati ospiti alla colazione a bordo del panfilo reale della regina Elisabetta, il “Britannia”. Anno 1992, al largo di Civitavecchia, in acque internazionali. Li vennero decise le sorti economiche dell’Italia.

Il 1992 fu un anno molto particolare: crisi Prima Repubblica, uragano Tangentopoli, attacco alla lira da parte del filantropo George Soros, che Carlo Azeglio Ciampi non riuscì o non volle impedire. E non è tutto, a tal proposito disse in quegli anni Reginald Bartholomew (ambasciatore americano a Roma e futuro presidente di Merril Lynch Italia): “Continueremo a sottolineare ai nostri interlocutori italiani la necessità di essere trasparenti nelle privatizzazioni, di proseguire in modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera per gli investimenti esteri”. Proprio quello che hanno fatto Draghi & C.

Quindi Draghi è stato premiato con la direzione della Banca d’Italia. “Una scelta di alto profilo” disse Romano Prodi in merito al nuovo capo di Palazzo Koch ! E c’è da crederci, il leader della sinistra è stato (e forse lo è ancora) consulente guarda caso proprio della Goldman Sachs (nonché presidente dell’Iri per ben due volte), è uno dei protagonisti della svendita italiana. In tredici anni decine e decine di grosse aziende nostrane passarono in mani straniere (per esempio Buitoni, Invernizzi, Locatelli, Ferrarelle, e moltissime altre). Quindi non è poi strano che Mario Draghi piaccia tanto a Prodi, anche perché sembrerebbe, e qui il condizionale è d’obbligo, che la campagna elettorale di Romano Prodi sia stata finanziata da una certa Linda Costamagna, una privata signora, (e fin qui nulla di male), se questa signora non fosse la moglie di Claudio Costamagna, Amministratore delegato della Goldman Sachs per l’Europa e superconsulente di Geronzi nella fusione con Unicredit.

Si deduce che questo colosso membro della potentissima lobbie bancaria internazionale ha tutte le intenzioni di privatizzare l’intero Stato, aprendo ulteriormente all’estero (alle sorelle), controllando il sistema monetario del nostro paese! Questa preoccupazione non è campata in aria, visto che dopo l’incontro sul “Britannia” (tra le cui banche ospiti c’erano proprio i vertici della Goldman) sono iniziate quelle mega-privatizzazioni e acquisizioni che hanno depredato e svenduto i patrimoni pubblici. E poi come non preoccuparsi, se il nuovo controllore del sistema monetario e/o bancario (governatore di Bankitalia) italiano e il capo del governo Monti sono probabilmente finanziati e controllati dalla stessa banca d’affari privata?

A partire dal 1º gennaio 1999 i Paesi che come l’Italia partecipano all’Unione economica e monetaria (UEM), hanno perso la sovranità monetaria (si ricorda a proposito che l’art.1 della nostra costituzione cita testualmente …la sovranità appartiene al popolo…e il presidente della Repubblica ne è il garante) che é stata trasferita, congiuntamente alla politica del cambio, alla Banca centrale europea (BCE) e al Sistema europeo delle banche centrali (SEBC).

Il vecchio articolo 3 dello statuto della Baca d’Italia stabiliva che per la maggioranza del capitale debba essere assicurata la partecipazione di enti pubblici o di società la cui maggioranza delle azioni con diritto di voto sia a sua volta posseduta da enti pubblici. Domande che a suo tempo si fecero e che ora abbiamo in parte la triste risposta: cosa accadrà quando tutto il sistema delle casse di risparmio sarà diventato privato? Che valore avrà la norma statutaria dinanzi alla trasformazione in società per azioni degli operatori finanziari, assicurativi e di previdenza?

Quali conseguenze avranno sugli assetti proprietari della Banca d’Italia i processi di fusione, di trasformazione attualmente in atto nel sistema bancario italiano ed europeo? La necessità di salvaguardare l’autonomia della banca centrale porta quindi alla conclusione che sia necessario fissare per legge il principio per cui il capitale della Banca d’Italia deve essere integralmente pubblico, come già previsto in Germania, Francia e in Inghilterra.

Come è possibile che i Geronzi, i Profumo, i Draghi e i Trichet,i Monti non voluti da nessuno, né eletti o scelti dal popolo, possano determinare il destino di milioni di persone? (come per domandarsi…e il garante della costituzione dov’è?…cosa fa?…) (Manuel Negri Verona “contro forex” 26-2-11)

Oggi vigenti LEGGI contrarie votate in parlamento da “SERVI gaudenti” delle banche! rendono il potere delle banche stesse sia Sovranazionale sia extranazionale. Le banche non pagano le tasse, eludono il fisco, creano bilanci artefatti e non veritieri, e mai hanno emesso scontrino fiscale o fattura per le spese estorte/addebitate ai clienti-sudditi! (Ed io aggiungo: chissà perché la G.di F. si scatenava e si scatena tutt’ora sugli scontrini fiscali quando nel 2005 la BCE stampava per l’Italia 8,5 miliardi (vedi “€uroschiavi”) di € al mese in banconote (102 Miliardi anno, tre finanziarie lacrime e sangue) che venivano messe in passivo per un pareggio di bilancio dalla Banca d’Italia (privata) e fatti sparire su conti in nero alle isole Cayman dalla EuroClear del Lussenburgo con il “Guado del Pellerossa”, termine usato nello IOR in sostituzione della brutta parola “RICICLAGGIO”

Tutto quanto sopra detto non può non essere a conoscenza di Carlo Azeglio Ciampi, egli ha lavorato per cinquant’anni nella Banca d’Italia, diventandone perfino governatore. Ciampi non può e non poteva non sapere che ruolo lui stesso abbia avuto nello sfruttare il Popolo Italiano rimasto all’oscuro dei propri diritti, continuando a fare l’omertoso. La sola deduzione logica è l’ipotesi, e non solo, di alto tradimento. Allo stesso modo, Romano Prodi e Giorgio Napolitano non possono non sapere della “truffa del signoraggio”. Quindi si può tranquillamente dedurre – come anche molti altri sostengono – che l’euro di Prodi è la rapina del millennio. (Intervento scritto di Antonio Pantano a Migliorini Verona”contro forex” 26-2-2011 e non letta in sala,…lo so perché io c’ero).

Il 20 settembre 2005 l’elenco degli azionisti viene reso ufficialmente disponibile da Bankitalia; fino a quel momento era da considerarsi “riservato”. Il 19 dicembre 2005, dopo intense campagne di stampa e critiche al suo operato, il governatore Antonio Fazio si dimette. Pochi giorni dopo, viene nominato al suo posto Mario Draghi, che si insedierà il 16 gennaio 2006.

Argo Fedrigo

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