Il dibattito politico sulla Banca d’Italia continua ad infiammare la politica all’indomani della mozione Pd, approvata dalla Camera, contro il governatore Ignazio Visco, arrivato alla scadenza del mandato. Una decisione che ha spiazzato il governo e destato preoccupazione al Quirinale. Matteo Renzi tiene il punto.
Visco, come è noto, si è poi recato a Palazzo San Macuto, sede della Commissione bicamerale di inchiesta sul settore bancario, dove ha incontrato il presidente Pier Francesco Casini e i suoi due vice, Mauro Maria Marino e Renato Brunetta. Un’ora di colloquio per fornire alla Commissione l’elenco dei documenti richiesti che saranno messi a disposizione non appena ultimata la classificazione di segretezza in corso da parte degli uffici della Banca d’Italia.
Renzi è intervenuto per spiegare la posizione del suo partito: ‘Non c’è nessuno scontro tra Pd e governo, c’è una discussione sul futuro di Bankitalia. Non tocca a noi decidere chi sarà a guidare l’organismo di Via Nazionale, ma se qualcuno vuole raccontare che in questi anni nel settore delle banche non è successo nulla noi non siamo d’accordo. È mancata evidentemente una vigilanza efficace e c’è bisogno di scrivere una pagina nuova. Se qualcuno spiega la mancanza di vigilanza di questi anni risponde agli italiani, non al Pd’.
Secondo quanto già chiarito ai suoi, il Pd non aveva alternativa alla presentazione della mozione: ‘Noi non potevamo votare a favore della mozione M5s, ma se ci fossimo limitati a votare contro i giornali avrebbero scritto: il Pd blinda Visco. La scelta sul governatore è dell’esecutivo, e noi la accetteremo qualunque sia, ma non potevamo non dare un giudizio su questi anni’. Una scelta per marcare il suo giudizio sulla vigilanza di Bankitalia in questi anni e soprattutto cancellare le critiche piovute dai partiti dell’opposizione sulla responsabilità del governo sulle crisi bancarie.
Moreno Manzi