ROMA. La Guardia di Finanza ha eseguito una serie di perquisizioni in una quindicina di società che avevano ricevuto finanziamenti da Banca Etruria. Le aziende si trovano in Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. Il blitz degli uomini della GdF di Arezzo sarebbe scattato nei confronti di società riconducibili all’ex presidente di Banca Etruria, Lorenzo Rosi, e all’ex consigliere Luciano Nataloni. Le perquisizioni aveva come obiettivo l’acquisizione di materiale utile a ricostruire i collegamenti tra società e banca.
Una delle perquisizioni condotte stamani dalle Fiamme oro ha riguardato anche la sede centrale di Banca Etruria, in via Calamandrei. Secondo quanto si è appreso da fonti vicine all’inchiesta, sarebbero stati acquisiti i verbali delle sedute dell’ex consiglio di amministrazione dell’istituto presieduto da Rosi.
Gli inquirenti intendono accertare, attraverso i verbali, la regolarità delle sedute del cda dell’istituto di credito nelle quali furono decisi gli affidamenti alle società oggetto delle 14 perquisizioni di oggi da parte delle fiamme gialle. In sostanza si intende chiarire il ruolo dell’ex presidente di Banca Etruria e dell’ex consigliere Nataloni, entrambi indagati nell’inchiesta sul conflitto di interessi aperta dalla Procura di Arezzo, quando furono concessi i fidi alle aziende perquisite.