Il Tribunale di Arezzo ha dichiarato lo stato di insolvenza della vecchia Banca Etruria (vale a dire il mancato soddisfacimento delle proprie obbligazioni). Lo ha deciso il collegio fallimentare al quale era stata sottoposta la richiesta dal commissario Giuseppe Santoni. Rigettata, inoltre, la eccezione di costituzionalità sul decreto salvabanche presentata dagli avvocati di Lorenzo Rosi, ultimo presidente dell’istituto.
Il governo rinunci agli arbitrati e rimborsi integralmente le famiglie ‘truffate ed espropriate’. E’ quanto tornano a chiedere in una nota Adusbef e Federconsumatori, “non riponendo alcuna fiducia nei collegi arbitrali”. “Invece delle norme sui criteri per i rimborsi dei clienti delle 4 banche fallite (Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti)”, continua la nota, “Adusbef e Federconsumatori, che continuano a sollecitare soluzioni urgenti anche nell’interesse della stabilità del sistema bancario sotto attacco speculativo dei mercati, hanno individuato le coperture integrali ai truffati nelle plusvalenze delle valutazione svilite delle sofferenze, valutate senza alcuna perizia al 17,6%, contro valutazioni di mercato tra il 28 e 32% (Fondo inglese Anacap), ed iscrizioni dei crediti ammalorati nei bilanci tra il 40 ed il 44%”.
Stamane, invece, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al termine del cdm ha affermato che “il sistema italiano è solido, non è il più preoccupante del mondo”, spiegando che a preoccuparlo sono le “banche di altri paesi, anche più solidi dell’Italia” perché se “una crisi del sistema bancario” avviene “ad esempio in Germania, ha certo effetti anche da noi”. Renzi ha poi evidenziato che nel decreto salvabanche “nessuna misura è risolutiva ma sono ulteriori tasselli di consolidamento del mosaico del sistema bancario”.