Per la Cgia di Mestre le banche continuano ancora adesso a premiare chi affidabile non è, penalizzando tutti gli altri. Un’anomalia tutta italiana che negli ultimi anni ha costretto – anche a causa della mancata restituzione dei prestiti in massima parte ascrivibili a famiglie industriali, a gruppi societari e a grandi aziende – un maxi salvataggio di oltre 60 miliardi di euro: per oltre un terzo a carico dei contribuenti, il resto suddiviso tra azionisti, obbligazionisti e istituti bancari concorrenti.
Sebbene insolventi, i prestiti vanno ai grandi gruppi, denuncia la la Cgia perché la quota di finanziamento per cassa ottenuta dal primo 10% degli affidati è stata pari, al 31 dicembre 2018, all’80,7% del totale, mentre la quota di sofferenze in capo sempre a questo segmento di clientela è il 77,2% del totale.