A handout picture provided by Chigi Palace Press Office on 05 May shows the Prime Minister of Italy, Matteo Renzi, meeting with German Chancellor Angela Merkel, at Chigi Palace in Rome, Italy, 05 May 2016. ANSA/TIBERIO BARCHIELLI / CHIGI PALACE PRESS OFFICE / HANDOUT USE ONLY IN CONNECTION WITH CURRENT STORY HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Banche e Merkel: ‘Non si cambiano le regole ogni 2 anni’

Il voto sulla Brexit divide Bruxelles e la Germania è assolutamente contraria a ogni tentativo di proteggere gli investitori privati delle banche dalle perdite nel caso in cui l’Italia intenderà proseguire nel piano allo studio per la ricapitalizzazione degli istituti di credito. ‘Credo che sia stata concessa una certa flessibilità a certi Paesi per favorire la crescita e guardando soprattutto all’Italia  posso dire che abbiamo adottato diverse soluzioni, ma non possiamo ridiscutere ogni due anni le regole del settore bancario’, afferma in modo perentorio Angela Merkel.  Renzi, di rimando, chiarisce che nessuno vuole cambiare le regole europee sulle banche, e rassicura i cittadini che anche con questo quadro regolatorio saremmo in condizioni di proteggere i denari dei correntisti. E non risparmia una frecciata alla Merkel: ‘L’ultima che non ha rispettato le regole in Europa è stata la Germania nel 2003, e l’Italia di Berlusconi glielo consentì’. Il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, diversamente dalla Merkel,  sembrava aprire alla possibilità di trovare una strada più semplice del ‘bail in’ per aiutare il settore italiano. A margine del summit europeo sulla Brexit Renzi aveva   parlato con Juncker  della situazione delle banche italiane, raccogliendo ampia disponibilità,  consapevole che l’Italia ha perduto l’occasione di intervenire in modo strutturale, come ha fatto la Germania intorno al 2010-2011.  Qualunque intervento statale a sostegno degli istituti in sofferenza dovrebbe infatti rispettare la direttiva BRRD che impone di distribuire le perdite sugli investitori (azionisti e obbligazionisti junior),  circostanza che, nel caso del salvataggio delle 4 banche, si è rivelata dannosa per i risparmiatori che avevano sottoscritto prodotti non sicuri e hanno visto andare in fumo i propri risparmi. E’ per questo che il Governo vorrebbe trovare un modo alternativo al ‘bail in’ per aiutare le banche sotto stress sui mercati, in un clima ancora incerto per l’Italia dove la fiducia economica è scesa, registrando il peggior calo dell’Eurozona.  Renzi annuncia che il fondo Atlante,  che serve a sostenere le banche italiane nelle operazioni di aumento di capitale e a favorire la gestione dei crediti in sofferenza del settore,  sta dando risposte importanti ed è nelle condizioni di essere ulteriormente ricapitalizzato. Dunque la modifica delle regole bancarie non è all’ordine del giorno, l’atteggiamento tipico di fronte alla Brexit è pensare alle ricadute per l’Italia, ma noi,   aggiunge,  vogliamo cambiare le regole politiche del gioco in Ue, non le regole bancarie, vogliamo parlare di asili nido, cultura e innovazione e non solo di burocrati e finanzieri.

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