ROMA – Accordo fatto per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei dirigenti credito. Ne dà la notizia la Uilca, presente alle trattative con il segretario generale Uilca, Massimo Masi, la segretaria nazionale Uilca Mariangela Verga e Sergio Limiti, coordinatore dei dirigenti del credito Uilca. Il segretario generale Uilca, Massimo Masi, si è detto “soddisfatto prima di tutto del fatto che per la prima volta, il contratto è stato sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali del settore e perché le categorie lavorative dell’Abi, (associazione bancaria italiana) a differenza di altri settori, hanno un contratto nazionale, rinnovato nel 2015, che le tutela”. Nel dettaglio, l’accordo prevede il mantenimento del minimo tabellare del vecchio contratto e dell’attuale sistema di calcolo del Tfr. E’ stato salvaguardato lo scatto d’anzianità in corso di maturazione, che l’Abi voleva sopprimere, e gli scatti d’anzianità già maturati confluiranno all’interno di un assegno ad personam non riassorbibile. Ciò dunque non comporterà una diminuzione del potere d’acquisto della retribuzione. Il nuovo contratto introduce, inoltre delle novità per quanto riguarda la procedura di conciliazione.
In caso di risoluzione del rapporto di lavoro, anche la Fabi, potrà assistere i dirigenti in sede di commissione di conciliazione, spendendo il suo rilevante peso politico anche in loro favore. Inoltre, per la prima volta, le parti s’impegnano a rendere valido anche per i dirigenti l’accordo sul Fondo per la nuova occupazione, con possibilità di favorirne il reimpiego, la riconversione e la riqualificazione professionale, in caso di risoluzione del rapporto di lavoro. E’ stato poi ottenuto un allungamento del periodo di comporto per i malati oncologici da 30 a 36 mesi. L’accordo è valido
fino al 31 dicembre 2018. “Nonostante la posizione di chiusura di Abi, intenzionata fino all’ultimo a non rinnovare il contratto dei dirigenti, siamo riusciti ad arrivare a un accordo che mantiene, migliorandola , la struttura normativa del contratto precedente, prevedendo per altro il mantenimento di tutte quelle previsioni normative che erano a rischio cancellazione”. Cosi Marco Boltri, responsabile nazionale Fabi, per i dirigenti, mentre Giulio Romani, segretario generale First Cisl si tratta di “un buon risultato ottenuto superando alcune resistenze interne all’Abi, che avrebbero messo in discussione lo stesso contratto collettivo nazionale di lavoro. Ne esce rafforzata la tutela dei dirigenti coinvolti in progetti di ristrutturazione aziendale con possibili tensioni occupazionali”.
Fabio D’Amora