Governo e Banca d’Italia si dicono sicuri che lo Stato recupererà gli aiuti da 5 miliardi erogati per la liquidazione delle banche venete. ‘Siamo abbastanza fiduciosi di poter recuperare i cinque miliardi di euroì di esborso immediato per il salvataggio delle banche venete’, ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a Bloomberg tv, negando che la cifra complessiva sia di quasi miliardi di euro: l’esborso sarà di circa cinque miliardi, poi ci saranno garanzie che faranno raggiungere i 17 miliardi complessivi, ma gli iniziali cinque miliardi saranno recuperati dallo Stato a tempo debito
‘E’ sbagliato dire che lo Stato ci perde. Forse ci guadagna, e se ci perde è in maniera ridotta e quindi capace di sopportarlo’, afferma il vice dg della Banca d’Italia Fabio Panetta in merito all’operazione sulle banche venete: ‘I 4,8 miliardi di esborso di cassa torneranno indietro con la vendita degli attivi. Lo Stato non ci perde, anticipa una somma e aspetta il rientro. I 17 miliardi circolati come costo per lo Stato è una cifra che non esiste e comprende garanzie che non saranno attivate’.
La cessione degli oltre 11,7 miliardi di attivo della liquidazione delle due banche venete servirà a ripagare i 4,8 miliardi di esborso di cassa dello Stato e a restituire il finanziamento di Intesa, garantito dallo Stato, alla gestione commissariale. E’ quanto sono convinti i vertici della Banca d’Italia secondo cui l’attivo è composto di crediti deteriorati che sono stati fortemente già svalutati anche grazie ad Atlante (il nominale è di 18 miliardi di euro) e non sono peraltro tutte sofferenze.
Per il capo della vigilanza Carmelo Barbagallo grazie alla gestione paziente della Sga si potranno recuperare le risorse evitando che siano ceduti tali crediti a pochi operatori in regime di oligopolio al valore di 20 quello che ha un valore doppio. Si tratta di un modo particolare di avviare l’Asset management company italiana: ‘Le nostre analisi dicono che in media il valore recuperato è il 40%, certo con una gestione paziente. Inoltre ci sono azioni e partecipazioni facilmente liquidabili (come Arca) con un valore di 2 miliardi’.
Intesa San Paolo vola in Borsa, dopo l’operazione del week end di acquisizione di alcune attività di Popolare Vicenza e Veneto Banca.