Banda larga: Italia al venticinquesimo posto in Europa

Nella speciale classifica siamo dietro a Grecia, Romania e Bulgaria

Un sospiro di sollievo ce lo regala il nostro Premier con l’annuncio che al prossimo Consiglio dei Ministri sarà presentato il progetto per la banda ultra larga che permetterà collegamenti più rapidi a cittadini ed imprese. Da più parti si grida alla presenza ingombrante di uno Stato che si fa sempre più presente nell’economia, che invece di incoraggiare ed agevolare la crescita delle aziende e la nascita di nuove imprese, si sostituisce all’iniziativa privata. E’ un timore del tutto fuori luogo, in un paese come l’Italia in cui da anni si sta accusando lo Stato di non promuovere l’iniziativa privata, di non legiferare in materia di liberalizzazione. Fa specie che i benpensanti di turno, ergo i rappresentanti delle lobby corporative, se ne accorgono solo oggi che il Governo ed in primis il suo Premier ha cominciato a toccare la casta dei Notai,dei Farmacisti ed ha annunciato di voler proseguire su questa strada senza indugio.Era doveroso fare questa precisazione per sgombrare il campo da ogni equivoco che genera inevitabilmente confusione, che a sua volta aiuta i conservatori dello status quo a rallentare le riforme. Tornando all’argomento della banda larga, che più interessa i cittadini e le imprese , è evidente che il passaggio dalla rete di rame a quella in fibra ottica appare un traguardo irrinunciabile e su cui è difficile non essere d’accordo. C’è da discutere sicuramente sul come arrivare a questo passaggio, tenuto conto che la ragnatela dei cavi che tengono l’intera rete nazionale è nelle mani di Telecom ed il cui valore è stimato in 15 miliardi di euro ed è del tutto evidente che il colosso telefonico gradirebbe il meno possibile l’ingerenza del Governo con il ruolo di guida. Ma il passato ci ricorda che sulla rete posseduta da Telecom, si sono scontrati poteri forti governi e partiti. Telecom è stata privatizzata in un modo pessimo e vergognosamente gestita da certi settori politici e finanziari al solo scopo di realizzare profitti personali  a danno dei cittadini. Quindi vedere riapparire all’orizzonte uno stato con la voglia di gestire un’azienda appesantita in termini di bilanci da miliardi di debiti che si trascina dietro da più di vent’anni e le ha fatto perdere consistenti fette di mercato ‘ che è in possesso totale di una rete da cui nessuno può fare a meno, non può che essere rassicurante per le imprese e per i cittadini. Ed è inutile ricorrere ai soliti ritornelli stonati, che una presenza dello stato nell’iniziativa privata scoraggerebbe eventuali investitori esteri, perché  non è così. C’è solo da discutere il metodo per evitare messaggi falsati, questo è l’unico rischio.

Circa redazione

Riprova

Chiudere i confini senza cercare alleanze utili in Europa.

Sempre di più il futuro del nostro Paese, soprattutto in campo economico, dipenderà da decisioni …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com