Il Cipe ha approvato un piano economico da 12 miliardi, e questo da modo a Matteo Renzi di dire ‘ingraniamo la sesta verso questo progetto’. Sul piatto 12 miliardi, di cui 5 privati e 7 pubblici. Di questi ultimi 4,9 vengono da iniziative del Governo e 2,1 dai Fondi strutturali Regionali, spiega il premier in conferenza stampa a Palazzo Chigi, sottolineando come il Cipe abbia già deliberato lo stanziamento iniziale di 2,2 miliardi per un’infrastruttura che raggiungerà ‘10 milioni di italiani, 800 comuni, oltre 400 ospedali, 2000 scuole, 5000 sedi della Pubblica amministrazione’.Sempre a Palazzo Chigi, Vincent Bollorè, presidente del Consiglio di sorveglianza di Vivendi, ora primo socio di Telecom con il 14,9%, ha incontrato Renzi e il consigliere della presidenza del Consiglio Andrea Guerra. Vivendì è un partner industriale a lungo termine, socio industriale con competenze nel settore dei media in un momento in cui la connessione è sempre più vicina. Una giornata cruciale dunque per le tlc italiane, che ha visto gli operatori finalmente muoversi e portare al consolidamento del settore, con la fusione di Wind e 3 Italia e il cda di Telecom riunito per l’esame della semestrale. L’obiettivo è la copertura totale del Paese, ha affermato Renzi, perché stiamo combattendo il divario digitale, anche tra nord e sud, grazie alla delibera Cipe. L’obiettivo è la copertura totale del Paese e per chi dice: ‘ che state facendo al Sud, migliori risposte di queste non ci possono essere. Mentre qualcuno piange altri fanno’. Ed è proprio sul Sud che puntano gli investimenti di Telecom che stanzia per la banda larga oltre 750 milioni di euro, grazie ad un modello virtuoso di partnership tra pubblico e privato, per dare un forte impulso al processo di digitalizzazione del Paese partendo dal Centro-Sud, come si legge in una nota di Telecom Italia. L’iniziativa consentirà di rendere disponibile la fibra ottica e i servizi di Tim a circa 10 milioni di abitanti in oltre 760 Comuni. Nel dettaglio, Telecom Italia si è aggiudicata, infatti, tutti i bandi di gara indetti dal Ministero per lo Sviluppo Economico, attraverso Infratel Italia, per lo sviluppo e la diffusione delle banda ultralarga nelle seguenti sette regioni: Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e, per ultima, la Sicilia. Si tratta, spiega ancora la nota, di progetti riguardanti la realizzazione di infrastrutture di rete che beneficiano di un finanziamento pubblico di circa 358 milioni di euro per la componente passiva tra scavi e fibra spenta, a cui si aggiungono ulteriori 394 milioni a carico di Telecom Italia, di cui 179 per la componente passiva e 215 per l’elettronica necessaria ad erogare il servizio a banda ultralarga con velocità da 30 fino a 100 Mbit/s. L’iniziativa consentirà di rendere disponibile la fibra ottica e i servizi di Tim a circa 10 milioni di abitanti in oltre 760 comuni italiani, attraverso la connessione di circa 24.000 armadi stradali. Verranno inoltre realizzate connessioni a 100 Mbit/s per circa 5.200 sedi della pubblica amministrazione, tra cui oltre 400 ospedali e strutture sanitarie e quasi 2.000 istituti scolastici. Il Sud, grazie a questo intervento, sarà allineato alle aree europee più sviluppate in termini di penetrazione della banda ultralarga. E’ un agosto che inizia scoppiettante, commenta Renzi. Sulla banda larga saremo leader in Europa nel giro di un triennio, afferma il premier, e poi passa la palla: ‘A questo punto per gli operatori di telefonia non c’è da fare altro che mettersi in gioco, perchè alle aree nere ci pensa il Governo’.
Cocis