Tredici i morti, nel bilancio provvisorio, di un ciclone che ha devastato il Bangladesh. “Mahasen” si è abbattuto ieri sulle coste meridionali del paese, dove oltre 50mila abitazioni sono andate distrutte. A riferirlo è Abdul Wazed, capo della protezione civile. Mentre un milione di persone si preparano ad abbandonare i rifugi allestiti in previsione dell’emergenza, il governo ha inviato 5mila tonnellate di riso per le zone costiere e ha annunciato che fornirà circa 13 milioni di dollari (10 milioni di euro) per la ricostruzione. Sono stati riaperti i due aeroporti principali di Cox Bazar e Chittagong. Per sfuggire al ciclone hanno perso la vita diciotto bambini e sei donne. Sono stati ritrovati i corpi nel golfo del Bengala. Il gruppo aveva tentato di sfuggire al ciclone in arrivo prendendo il mare a bordo di diverse imbarcazioni poi affondate al largo di Pauktaw. Secondo le autorità l’evacuazione non era autorizzata e i rifugiati avevano ignorato il divieto di viaggiare via mare nelle ore notturne.
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