Il tasso sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 9,88 per cento (9,79 nel mese precedente).
Come ampiamente previsto, la corsa al rialzo degli interessi da parte della BCE ha avuto tangibili effetti sul costo dei mutui. A febbraio i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie si sono collocati al 4,12% (3,95% a gennaio). Lo scrive Bankitalia nella pubblicazione ‘Banche e moneta: serie nazionali’, specificando che la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 46% (59% nel mese precedente).
Numeri
Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato a febbraio al 9,88% (9,79% nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 3,55% (3,72% nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,39%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,04%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,54% (0,49% nel mese precedente).
A febbraio i depositi del settore privato sono diminuiti del 2,4% sui dodici mesi (-1,8% in gennaio), mentre la raccolta obbligazionaria è aumentata del 3,9% (0,7% in gennaio).
I prestiti al settore privato sono cresciuti dell’1,1% sui dodici mesi (1,6% nel mese precedente). I prestiti alle famiglie sono aumentati del 2,5% sui dodici mesi (3,0% nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,5% (nel mese precedente il tasso di variazione sui dodici mesi era risultato nullo).
Consumatori: una stangata per le famiglie
Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, i dati di Bankitalia sui mutui testimoniano che il rialzo dei tassi rappresenta “una stangata: non solo in un solo mese i tassi salgono da 3,95 a 4,12, +0,17 punti percentuali, ma rispetto a febbraio 2022, quando erano a 1,85, decollano di 2,27 punti percentuali”. “Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi così consistente significa che, la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, aumenta, rispetto a un anno fa, da 585 a 744 euro, con un rincaro pari a 159 euro al mese. Una mazzata annua pari a 1.908 euro”, conclude Dona.