“Compiere i passi necessari per uscire dalla crisi ma soprattutto da ritardi atavici, che ci hanno fatto sprofondare nella recessione più di altri Paesi. I provvedimenti non vanno solo promossi, vanno anche attuati. Anche le imprese devono fare la loro parte, promuovendo investimenti e innovazione, ma va ridotto il cuneo fiscale che pesa sul lavoro” . Questa è ciò che si legge nella relazione dell’assemblea annuale di Bankitalia di Ignazio Visco che durante l’incontro ha lanciato un monito per spronare l’esecutivo affinché governi promuovendo e mettendo in atto un sistema di riforme efficaci e lungimiranti. Il messaggio del numero uno di Bankitalia è chiaro: “Non si costruisce niente sulla difesa delle rendite e del proprio particolare, si arretra tutti. – incalza ancora Visco – Occorre consapevolezza, solidarietà, lungimiranza. Interventi e stimoli ben disegnati, anche se puntano a trasformare il Paese in un arco di tempo non breve, produrranno la fiducia che serve per decidere che già oggi vale la pena di impegnarsi, lavorare, investire”. Inoltre il governatore ammonisce il governo anche sui provvedimenti già approvati e che rischiano di rimanere lettera morta: “In molti casi, varate le riforme, hanno tardato, talvolta ancora mancano, i provvedimenti attuativi; non sono cambiati i comportamenti dell’amministrazione. E’ un tratto ricorrente dell’esperienza storica del nostro Paese: le principali difficoltà non risiedono tanto nel contenuto delle norme, quanto nella loro concreta applicazione”. La ripresa, dopo questa crisi che viene da lontano, è possibile secondo il governatore e l’uscita dalla stessa potrebbe essere vicina: se “anche quest’anno si chiuderà con un forte calo dell’attività produttiva e dell’occupazione, tuttavia, l’inversione del ciclo economico verso la fine dell’anno è possibile; dipenderà dall’accelerazione del commercio mondiale, dall’attuazione di politiche economiche adeguate, dall’evoluzione positiva delle aspettative e delle condizioni per investire, dalla disponibilità di credito”.
“Serve, innanzitutto, una riduzione del cuneo fiscale – continua ancora Visco – che grava sul lavoro, frena l’occupazione e l’attività d’impresa”. Ma la situazione più grave, secondo il numero uno di Bankitalia, resta quella in cui versano i giovani: “Negli anni a venire i giovani non potranno semplicemente contare di rimpiazzare i più anziani nel loro posto di lavoro”. “Va promossa l’imprenditorialità, ma soprattutto “la formazione professionale andrà sviluppata per coprire una intera vita lavorativa caratterizzata dalla mobilità e dal cambiamento, da tutelare con rafforzati sistemi di protezione e assicurazione, pubblici e privati, nei periodi di inattività. La scuola, l’università dovranno sostenere questo processo garantendo un’istruzione adeguata per qualità e quantità”.