Younes Abuyaaqoub, il responsabile delle stragi della Rambla, è stato ucciso dalla polizia catalana in uno scontro a fuoco avvenuto nella località di Subirats, una cinquantina di chilometri a sudest di Barcellona. Abouyaaqoub è stato inizialmente notato da alcuni agenti di pattuglia della polizia rurale e nello stesso momento una donna ha avvertito la polzia della presenza di un sospetto nei pressi di un benzinaio di Subirats, facendo presente anche come l’uomo indossasse degli abiti pesanti nonostante il caldo. All’arrivo degli agenti, che gli hanno intimato l’alt, l’uomo ha urlato “Allah Akhbar”: i poliziotti hanno visto che sotto la camicia indossava quella che sembrava una cintura esplosiva ed hanno aperto il fuoco, uccidendolo. Solo dopo che un robot degli artificieri ha rimosso la cintura – risultata poi falsa come quella dei jihadisti di Cambrils – è stato possibile procedere all’identificazione formale, grazie alle impronte digitali.
Termina così la rocambolesca fuga di Abouyaaqoub, che si era allontanato a piedi dal luogo della strage – come testimoniano le immagini delle telecamere di sicurezza – attraversando un affollato mercato per raggiungere infine la zona universitaria, dove ha aggredito e accoltellato a morte Pau Perez, l’uomo ritrovato all’interno del veicolo utilizzato poi dal jihadista per forzare un posto di blocco sulla Diagonal. La macchina era stata trovata quelche ora dopo parcheggiata vicino a un supermercato di Sant Just Desvern, all’uscita di Barcellona, dove la polizia aveva perso le tracce di Abouyaaqoub; non è di fatto ancora chiaro come l’uomo sia arrivato a Subirats né se dovesse incontrarvi degli eventuali complici o conoscenti: di certo vi è che al momento della sparatoria Abouyaaqoub era solo, e oltre alla falsa cintura aveva con sé diversi coltelli.
Sembrerebbe quindi smantellata la cellula jihadista responsabile degli attentati, costati la vita ad almeno 15 persone, sebbene la polizia non escluda l’ipotesi di ulteriori arresti; oltre a Abouyaaqoub, al volante del furgone che ha investito la folla della Rambla, la polizia ha abbattuto anche altri cinque jihadisti a Cambrils: i fratelli Mohammed e Omar Hyshami, Said Aallaa, Mussa Oukabir e il fratello di Abouyaaqoub, Hussain. Altre quattro persone sono in arresto: Mohammed Aallaa (fratello di Said), Sahal el Karib e Driss Oukabir, che aveva denunciato il furto dei documenti usati per il noleggio dei furgoni; e infine Mohammed Houli Chemial, unico sopravvissuto dell’esplosione di Alcanar e che starebbe collaborando con gli inquirenti. Sotto le macerie sarebbero poi rimaste almeno due persone, fra cui Youssef Aallaa, fratello di Mohammed e Said; la polizia catalana ha invece confermato che una delle vittime dell’esplosione è sicuramente il presunto ideologo della cellula, l’imam Abdelbaki es Satty, identificato grazie al dna.