La guardia di finanza ha arrestato nella sua casa di Albano Laziale, in provincia di Roma, la docente di Scienze delle finanze dell’Università di Bari, Caterina Coco 64enne, accusata da decine di risparmiatori italiani di essersi impossessata dei loro risparmi, che secondo le denunce ammonterebbero a circa 20 milioni di euro, senza restituirli. Alla donna è stata notificata un’ordinanza cautelare con le accuse di truffa pluriaggravata, falso ed esercizio abusivo della professione finanziaria. È stata trasferita nel carcere di Bari su disposizione della Procura di Bari che ne aveva chiesto l’arresto. In base alle denunce, i risparmiatori hanno affidato negli anni alla donna cospicue somme di denaro affinchè venissero investite in operazioni finanziarie; hanno però inutilmente chiesto la restituzione dei soldi alla professoressa e hanno deciso di denunciarla quando lei si è resa irreperibile assentandosi anche dalla facoltà di Giurisprudenza per lezioni ed esami. Gli accertamenti svolti dai militari hanno permesso di verificare che la professoressa ha svolto, di fatto, l’attività di promotore finanziario senza alcuna abilitazione e senza essere iscritta al relativo alboIn base alle verifiche – spiega la Gfd in una nota – è emerso che la professoressa, sin dalla metà degli anni ’80, dietro la promessa di allettanti rendite ha indotto una molteplicità di risparmiatori a consegnarle somme di denaro, in alcuni casi anche molto cospicue, per destinarli ad asseriti investimenti. Di queste ingenti somme, affidatele anche a ragione della sua esperienza in qualità di docente nelle materie finanziarie presso l’Università degli Studi di Bari nonché di direttore di un consorzio di banche con sede a Bari, si sarebbe appropriata, rendendosi poi irreperibile agli investitori fin dalla metà del mese di dicembre 2012.
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