Sono passati due mesi dal crollo della palazzina a Barletta, che il 3 ottobre scorso provocò la morte di cinque donne. Ora quattro persone sono state condannate agli arresti domiciliari.. L’operazione è di polizia, carabinieri e Guardia di finanza. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dalla magistratura di Trani e riguardano il titolare e due dipendenti dell’ impresa che si occupava di demolire resti di una palazzina accanto a quella crollata, e il titolare dell’impresa di costruzioni che avrebbe dovuto edificarne un’altra nella stessa area. E’ stato emesso inoltre, un provvedimento di interdizione alla professione, in via cautelare, nei confronti dell’architetto che progettò i lavori che dirigeva. Nel crollo della palazzina morirono quattro donne che lavoravano a nero in un laboratorio di confezioni e la figlia quattordicenne dei titolari del laboratorio stesso. Tutti dovranno rispondere a vario titolo di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni.
Ora i militari della Guardia di finanza del Gruppo di Barletta stanno notificando un invito a presentarsi al Gip per interrogatorio nei confronti di diversi pubblici ufficiali della amministrazione comunale che dovranno rispondere – a vario titolo – di eventuale omissioni di controllo riferite alla sciagura.
Il crollo della palazzina all’ inizio, venne attribuito ad una fuga di gas. Solo successivamente venne messo in relazione al crollo dell’ immobile adiacente, che avrebbe compromesso la stabilità della palazzina.