Ieri, lunedì 10 aprile alle 23.25 su Rai 1 è andato in onda il secondo atteso appuntamento con “Basco Rosso”, docu-serie diretta da Claudio Camarca e prodotta da Groenlandia. In questa puntata si è entrato nel vivo dell’addestramento, con nuove sfide fisiche e psicologiche che metteranno a dura prova la tenuta degli aspiranti Cacciatori.
Basco Rosso è il racconto dell’addestramento per entrare in uno dei più importanti reparti d’élite dell’Arma dei Carabinieri, gli Squadroni Eliportati Cacciatori, impegnati in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Per la prima volta in assoluto, e in esclusiva, le telecamere entrano nelle caserme dove gli aspiranti Cacciatori intraprendono questo duro e altamente professionalizzante percorso per il conseguimento della specializzazione. Autore della docu-serie, insieme allo stesso Claudio Camarca, è Nicola Vicinanza, il produttore creativo Emanuele Cava e il montaggio è curato da Alessandro Lacialamella e Pierluigi Darino. Delegato Rai Mercuzio Mencucci.
I futuri possibili Baschi Rossi devono possedere le attitudini di un cacciatore: è questo il profilo che il Tenente Colonnello Emanuele Barbieri, comandante degli istruttori, spiega essere primo requisito indispensabile. “Basco Rosso” descrive anche le tre prove più difficili che i candidati devono sostenere: calarsi da una torre alta 15 metri, il test di orientamento con squadre di quattro militari che con il solo aiuto di una cartina topografica devono arrivare ad alcune destinazioni prefissate, salita e discesa da un elicottero sospeso a un paio di metri da terra.