Una visione goethiana che porta Morzetti a scegliere il bianco, in quanto colore della vita e della rinascita per la cultura occidentale, ma anche colore della morte per la cultura orientale. Un colore che in sé racchiude tutti i colori e che grazie alla sua neutralità rimarca con forza li rapporto tra chiaro e scuro, tra luce ed ombra, caratteristica propria dell’arte scultorea del periodo barocco. Le sue sculture dunque emanano luce, si librano nell’aria e – con il candore del bianco – si raccontano senza nascondere il peso dell’esperienza terrena; sono angeli in terra che hanno combattuto e sofferto e non si piegano all’oblio.
“Nel lavoro di Roberta Morzetti, la materia viene consapevolmente fatta oggetto di una alterazione e, potremmo dire, di un declassamento. Non più l’elemento nobile e prezioso della scultura tradizionale, ma qualcosa legato alla contemporaneità che, però, subisce una metamorfosi, una mutazione: la mutazione della materia che diventa mutazione del corpo (…) Proprio come Icaro che, tentando di elevarsi sopra tutti gli altri per raggiungere il sole, scioglie le proprie ali e precipita rovinosamente a terra dando vita allo stesso tempo al suo “capolavoro” (divenendo cioè metafora di ogni spinta verso l’alto, di ogni volontà di elevarsi oltre la propria condizione), così la materia e i corpi della Morzetti, nel loro disfacimento, mirano alla stessa, drammatica, tensione.” – Silvano Manganaro
Roberta Morzetti: biografia
Roberta Morzetti nasce a Tarquinia nel 1979. Si forma all’Accademia delle Belle Arti “Lorenzo da Viterbo” (ABAV), conseguendo nell’anno 2005 il diploma accademico con lode. Inizia le sue esperienze lavorative nel mondo della moda, ideando linee di abbigliamento con materiali riciclati (Leccaletichetta, Cementarmato, Aporie). A Roma, diviene assistente ai costumi di Andrea Viotti nella compagnia di Gabriele Lavia (“Le Nozze di Figaro”, regia di Matteo Tarasco, 2007, Teatro Eliseo; “Misura per Misura”, regia di Gabriele Lavia, 2007, Teatro Argentina), di Laura Costantini (per i musical “A un passo dal sogno”, 2008, “Portamitanterose.it”, 2009, regia di Marco Mattolini, Teatro Brancaccio; per il film “Non c’è due senza te”, regia di Massimo Cappelli, 2015), di Michela Marino (per il cortometraggio “Anni 30”, regia di Luciano Melchionna, 2008). Dal 2012, si dedica all’ideazione e alla realizzazione di sculture di medie e grandi dimensioni, eseguendo calchi direttamente sul proprio corpo, per poi rielaborare, incendiare ed assemblare con altri oggetti i lavori così ottenuti. Nel corso della sua carriera ha partecipato a molte mostre collettive e negli ultimi anni ad alcune personali a Roma Skin_20 e Tuscania Pax_22, ed è stata chiamata a partecipare con le proprie opere ad eventi d’arte come RAW, Arte in Nuvola a Roma e Paratissima a Torino.
Roberta Morzetti utilizza le sue sculture per raccontare e testimoniare il presente, sperimentando anche altre forme d’arte come nella creazione dei cortometraggi R_Esisto e Cutismea.