A due giorni dall’arresto in Bolivia, Cesare Battisti è stato posto ieri nel carcere di Oristano: 37 anni di latitanza si concludono con l’ergastolo. I primi 6 mesi l’ex Pac li sconterà in isolamento diurno. A decidere per il penitenziario della città sarda è stato, “per motivi di sicurezza”, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Prima di essere trasferito in Sardegna, Battisti è atterrato a Ciampino. Sceso dall’aereo, le sue prime parole sono state: “La cattura è stata una liberazione, mi sentivo alla fine. Ora so che andrò in prigione: sono colpevole , ma non ho commesso tutto io”. La procura di Milano, intanto, ha aperto un’indagine sulla rete che ha protetto la sua latitanza.
Ad attenderlo all’aeroporto romano un dispiegamento massiccio di forze dell’ordine e i ministri Matteo Salvini e Bonafede. Un comitato di accoglienza che ha scatenato le polemiche politiche. Secondo le opposizioni il governo ha cavalcato in maniera eccessiva la cattura dell’ex latitante. In conferenza stampa a Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte ha tenuto a ringraziare i governi brasiliano e boliviano per la collaborazione offerta che ha consentito “il percorso più sicuro e veloce” per l’Italia. “E’ un grande risultato che dovevamo ai familiari delle vittime”, ha detto. Salvini ha parlato di “37 anni di attesa per vedere questo balordo. Ora marcirà in galera. Si è goduto decenni con morti sulla coscienza senza mai chiedere scusa, né ammettere colpe”. Il vicepremier leghista ha annunciato quindi che la caccia ai latitanti non si chiude qui.
“Qualche passerella di troppo, in aeroporto, me la sarei risparmiata”, ha detto l’ex premier Paolo Gentiloni. Per il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani “Battisti deve essere accolto nelle patrie galere, non da un codazzo di politici”. “Perché parlare di passerella?”, semplicemente “due ministri della Repubblica hanno omaggiato il lavoro delle forze dell’ordine e delle Istituzioni”, replica il ministro della Giustizia. “Io avrei considerato offensivo non andare”, ha aggiunto. “Stiamo parlando di un terrorista degli anni di piombo – ha sottolineato – un pluriomicida, fuggito, protetto da governi, mortificando il dolore e la volontà di giustizia dei familiari delle vittime e di tutto il popolo italiano. Di fronte a un momento storico perché due ministri non avrebbero dovuto essere presenti, con orgoglio?”.