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L’Eliseo era in festa. Tanti amici dello storico teatro romano erano accorsi già un’ora prima dello spettacolo. I conduttori Michele Mirabella, Rosanna Cancellieri, l’attore Francesco Favino, l’ex segretario del Partito della Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti e tante altri visi noti erano alle 19 al bar del foyer invitati ad un doppio brindisi: per la prima dello spettacolo di apertura della stagione teatrale 2018/2019 e per il Centenario del Teatro Eliseo di Roma.
B&B. Bergerac e Barbareschi. Il fiabesco e romantico schermitore affabulatore ed il direttore artistico ed attore Luca Barbareschi hanno aperto il sipario ai frequentatori della sala di Via Nazionale. Sembrano due persone, ma in realtà erano una. Proprio Barbereschi ha interpretato Cyrano de Bergerac, protagonista dell’omonima commedia teatrale in cinque atti pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese Edmond Rostand (1868-1918) e ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più originali scrittori del seicento francese, precorritore della letteratura di fantascienza.
La vicenda di Cyrano de Bergerac, formidabile con spada, animo senza padroni e rimatore con un sproporzionato naso, è celebre non solo fra gli amanti del teatro e delle lettere. A favorire la sua divulgazione sono state le innumerevoli traduzioni ed adattatamenti. Da quando esiste il cinema, il cinema ha parlato di Cyrano. I primi film muti già nel 1900 fino alle famose pellicole sonore di cui molto popolari la versione francese del 1990 diretta da Jean-Paul Rappeneau con Gérard Depardieu e qualche anno prima, nel 1987, la versione hollywoodiana, Roxanne, diretto da Fred Schepisi con Steve Martin. Nel 1978 Modugno propose a teatro la commedia musicale Cyrano, scritta dallo lui stesso cantante; nel 1985 Gigi Proietti magistralmente fu il guascone di Francia, e poi anche la musica cantautoriale di Vecchioni e Guccini hanno omaggiato questo personaggio. Prese per giunta forma di opera lirica scritta da compositore italiano Franco Alfano.
I fatti sono conosciuti. Cyrano che è infiammato d’amore senza poterlo palesare, di sua cugina Rossana, una Linda gennari dalla fresca e convincente recitazione, a sua volta infatuata dal bel Cristiano, si offrire di prestare le sue parole (e quindi il suo animo) al giovane per conquistare la fanciulla bramata al contempo.
Luca Barbareschi nonostante la sua avvenenza, deturpato da tanto esimio nasone, restituisce tutta la dualità del Cyrano, sgradevole alla vista ma magnifico nel suo essere ardimentoso, temerario ed inflessibilità come dolcissimo e puro. E’ eccezionalmente contemporaneo seppur nella classicità della recitazione. Il giovane Duilio Paciello, già con un sostanzioso curriculum alle spalle, calza perfettamente i panni di Cristiano, ridando con il corpo e con la voce la goffaggine del personaggio.
I costumi di Silvia Bisconti e le scenenografie di Matteo Soltanto sono anch’essi caratterizzati da doppi codici. Alcuni classici e storici, altri moderni. Tutto mixato con sapienza che non fa frizionare mai questi accostamenti.
La regista Nicoletta Robello Bracciforti dirige un cast di almeno due decine di attori con maestria, facendo emergere a pieno l’animo ribelle del poeta, la sua libertà intellettuale, la sua risolutezza nel vivere e agire secondo verità. L’adattamento di 2 ore e 45 risulta comunque lungo, da comprimere in alcune parti e dare forza alle scene più potenti..
Sale sul palco a prendersi gli applausi meritati insieme a tutto il cast artistico e tecnico ed a Barbareschi che intona un “tanti auguri al Teatro Eliseo” subito accolto e cantato anche dal pubblico in platea e nelle balconate.
“Cyrano è uno spettacolo di altissima emotività, è la poesia contro la semplificazione” dice Luca Barbareschi. Sembra quasi voglia parlare alla società e alla politica.
Questo è stato il debutto il 30 ottobre. Rimarrà in scena fino al 25 novembre.
Barbara Lalle
