BB.CC. e I.S. – Al Museo Riso la mostra di Giacomo Failla. Vernissage il 18 febbraio alle 18

Al Museo Riso di Palermo

si inaugura il 18 febbraio “segno astrazione”,

la personale di Giacomo Failla

L’assessore Samonà:

Un invito a tornare al cuore delle cose, alla storia della nostra Terra”

 Si inaugura venerdì 18 febbraio alle 18 al Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Riso, Segno astrazione. Il tratto a-temporale di Giacomo Failla, curata da Giacomo Fanale. La mostra, che sarà visitabile fino al 27 marzo, è inserita nel programma della Settimana delle Culture.

Durante la pandemia Giacomo Failla [Catania,1954] si è interrogato sulla necessità (e l’urgenza) di un “segno” grafico “ forte , spogliato da sovrastrutture attraverso cui tornare all’essenziale per ritrovare tra le pieghe di più vite sovrapposte, gli stimoli per andare avanti.

Le opere in mostra ritornano alla materia che ritrovano come compagna fedele; alcune, di queste sono ispirate al rapporto intenso che lo lega all’artista visuale giapponese Nakajima Hiroyuki, che definisce la gestualità “una sua forma convertita in linee e forme sulla carta mediante il pennello”.

La personale racchiude anche le sue ultime opere complesse, ottenute con il sapiente uso del cartone rigenerato e pressato in modo da ottenere effetti materici tridimensionali, oltre ad alcuni pezzi realizzati per Fragments of Solitude, a cura di Samson Surasidhi Panich a Bangkok. Failla recupera elementi che rivelano quella stratificazione che gli è cara sin dalle sue prime composizioni formali, quando elementi di riutilizzo materico caratterizzavano complesse astrazioni geometriche, totem metallici, lavori con le sabbie.

La ricerca di un tratto riconoscibile che lega tutto il suo universo artistico caratterizza Archetipi frammentati, opera site specific, pensata dall’artista in dialogo con la teoria degli armadi sospesi a soffitto realizzata a Palazzo Belmonte Riso nel 2008 da Jannis Kounellis. L’esposizione è anche il primo passo per un progetto più ampio sull’interpretazione contemporanea dei siti monumentali e archeologici che Failla svilupperà in Sicilia con la collaborazione del videomaker Andrea Di Silvestro e del fotografo Giampiero Caminiti: installazioni site specific temporanee che daranno vita a un’accurata documentazione fotografica e a un cortometraggio.

In questi tempi in cui le certezze vacillano – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – il ritorno all’essenza cui ci conduce l’arte di Giacomo Failla è un invito a ricercare il cuore delle cose. La linea che il Governo regionale sta seguendo va, non a caso, nella direzione della valorizzazione del patrimonio culturale della Sicilia in tutte le sue poliedriche espressioni, nelle quali si concentra l’essenza della nostra Isola nella sua dimensione più profonda”.

Quello di Giacomo Failla è un lavoro a togliere, a grattare, a livellare le stratificazioni dei secoli, in cui l’artista conferma le sue radici riconoscendo nei caratteri delle proprie trame grafico-pittoriche lo stesso segno impresso in passato; sono testimonianze che rimangono impresse in una Terra che si rigenera ad ogni passo mantenendo la propria memoria.

È una riflessione che attinge dai grandi apparati barocchi ai palazzi nobiliari, dalle ville suburbane ai capannoni industriali, dalle istallazioni luminose alle sagre da cui l’artista attinge la materia prima: come la sabbia lavica delle sciare di lava dell’Etna che diventa materia per le tele.

A questa appartenenza, che definisce una precisa identità culturale, si ispira l’opera di Giacomo Failla che, dalla necessità di lasciarsi assecondare, oltre che ammaliare, dalla stessa ricerca delle proprie tradizioni è condotto, con una sensibilità non comune – linfa del suo esistere come artista figlio di questa terra – a riscoprire la validità di quella identità che ambisce ad essere universale”, scrive Giacomo Fanale nel testo in catalogo.

E per Nakajima Hiroyuki “Giacomo Failla vive in Sicilia circondato dal mare. Le onde del mare vanno e vengono incessantemente. Sembra che gli stessi schemi si ripetano, ma ogni onda non è la stessa. Ogni onda cambia di momento in momento. Tutte le onde sono un flusso attraverso il cerchio infinito di nascita, morte e rinascita”.

Note biografiche

Giacomo Failla [1954] nasce a Catania dove tuttora vive e lavora. Diverse sono le sue personali e collettive in Italia ed all’estero, soprattutto in Germania dove ha esposto più volte dal 2007; l’ultima nel 2015 alla Galerie Kunstkontor di Norimberga, seconda tappa di Hologram a cura di Anna Maria Ruta e Giacomo Fanale, dopo Palazzo Ziino a Palermo. Nel 2012 espone al Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia; nel 2013 è presente all’Art Market di Budapest; nel 2014 partecipa ad Artisti di Sicilia a cura di Vittorio Sgarbi a Palazzo Sant’Elia di Palermo e al Castello Ursino di Catania. É del 2021 Fragments of Solitude, a cura di Samson Surasidhi Panich a Bangkok.

SCHEDA TECNICA

Segno astrazione

Il tratto a-temporale di Giacomo Failla

a cura di Giacomo Fanale

18 febbraio | 27 marzo

[Vernissage, 18 febbraio ore 18]

Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo

Palazzo Belmonte Riso

Via Vittorio Emanuele 365

Orari: martedì – sabato ore 9 |18,30

Domenica ore 9 |13

www.museoartecontemporanea.it

Biglietteria CoopCulture

Ingresso 6 euro

Organizzazione: Settimana delle Culture,

Arionte Arte Contemporanea, Fanale Arte architettura

Promozione: MLC Comunicazione

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