Bce, il presidente Draghi: “i mercati chiedono all’ Italia stabilità e riforme”

“Il messaggio che i mercati inviano all’Italia e agli altri Paesi in situazioni politiche instabili è chiaro: stabilità e riforme, ma le maggiori pressioni dovrebbero venire dall’interno, dovrebbero fare riforme per il loro bene”. Lo ha dichiarato il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi che lancia l’sos per lo shutdown americano:  ”E’ un rischio, se prolungato per la ripresa degli Stati Uniti e del mondo”. La Bce non esclude di utilizzare altri strumenti straordinari:” Vedo – dice ancora Draghi – una ripresa che è debole, disomogenea e fragile, e che parte da livelli molto bassi”. Gli ultimi dati confermano ulteriormente che l’inflazione nell’eurozona dovrebbe rimanere sotto tono e ”il miglioramento graduale dell’attività economica”. I tassi resteranno ”al livello attuale o più basso” per tutto il tempo necessario, ha detto il presidente della Bce che nella riunione di oggi ha lasciato il tasso d’interesse di riferimento fermo allo 0,50%.

 Il Consiglio della Bce ha deciso di lasciare invariato il costo del denaro, al minimo storico. Il tasso di riferimento è infatti rimasto fermo allo 0,50%, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale all’1,00% e quello sui depositi allo 0%. L’ultima variazione risale a maggio, quando la Bce ha tagliato dello 0,25% il tasso di riferimento che era rimasto fermo allo 0,75% dal luglio 2012. I tassi di interesse “rimarranno a questo livello o più bassi per un lungo periodo”. E’ l’indicazione che arriva dal presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa che segue la decisione del Consiglio. Sulla possibilità di taglio “c’è stata una discussione” anche se “alcuni governatori hanno sottolineato che miglioramenti non giustificano” tale dibattito.

Inoltre, fa notare, ci sono ancora “rischi al ribasso sulla crescita”, rappresentati soprattutto dagli alti prezzi energetici dovuti a problemi geopolitici e “l’insufficiente attuazione delle riforme nella zona euro”. Anche se, sottolinea, c’è un “graduale miglioramento dell’attività economica”. Mentre la disoccupazione nell’area Euro “resta alta”. “Le aspettative dell’inflazione restano fermamente ancorate sotto ma vicino al 2%”. La politica monetaria resta “accomodante”, ha quindi aggiunto.

Poi, l’esortazione: “I governi devono agire in modo più deciso per rafforzare gli sforzi per le necessarie riforme strutturali per il mercato del lavoro e dei prodotti”.

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