A Viterbo, forte dei 560mila voti raccolti alle ultime europee, il generale Vannacci ha riunito da i suoi sostenitori, in attesa di essere l’ospite d’onore a Pontida, tra i leghisti del nord, il prossimo 6 ottobre. Intanto può contare sull’appoggio dei nuovi comitati ‘Noi con Vannacci’ e dell’associazione culturale ‘Mondo al contrario’, nata nell’agosto del 2023, all’indomani dell’uscita del best seller omonimo che divenne il caso estivo.
Il pensiero di Alessandro Sallusti è lineare: “Se Vannacci ha potuto nascere, esistere e crescere come fenomeno politico è perché voi non siete stati capaci di dare delle risposte a quello che la gente chiedeva”, ha detto rivolgendosi a Beatrice Lorenzin, senatrice del Partito Democratico.
Gli elettori, ha continuato il direttore de Il Giornale, “va dove trova ascolto”. A furia di dire che per la microcriminalità bisogna avere pazienza perché è un problema sociale, che degli immigrati bisogna avere pazienza perché serve l’integrazione e che le case occupate si possono anche occupare per necessità, alla fine la gente va da Vannacci. Vannacci è frutto della gente e non il contrario”, ha affermato Sallusti. Discussione, questa, che è nata dal caso di Fondi, dove la preside di un istituto ha deciso di rimodulare le classi per l’alto numero di stranieri. “Abbiamo di fronte la nostra sfida demografica e noi dovremmo investire su questi bambini”, ha scandito Lorenzin, ospite in collegamento.
Tiene banco la vicenda dell’Istituto scolastico Aspri di Fondi dove molte famiglie hanno lamentato la presenza nelle classi di un numero eccessivo di bambini stranieri. La vicenda è poi deflagrata con la decisione di alcuni di far cambiare sezione ai loro figli. Del caso si è occupato Paolo Del Debbio nel corso del preserale 4 di Sera. La preside avrebbe poi deciso di tornare sui suoi passi e rimodulare le tre classi di prima elementare, comunicando che ognuna sarà composta da 12 alunni stranieri e 6 italiani. Lo ha fatto sapere Beniamino Maschietto, sindaco di Fondi (in provincia di Latina). Daniele Capezzone, ospite di puntata, si è confrontato con la dem Beatrice Lorenzin, e sono state scintille. Il direttore editoriale di Libero ha esordito con un ragionamento di principio: “Io sono convinto che noi dovremmo individualizzare di più il percorso scolastico. Perché noi accettiamo che dal punto di vista sanitario la cura – giustamente – sia personalizzata, per l’allenamento è personalizzato, a scuola non ho capito perché devi avere lo stesso insegnamento per trenta persone”, che hanno velocità diverse di apprendimento. Il punto chiave è un altro: “Voi dite – rivolgendosi all’ex ministro della Salute dem come capofila del buonismo Pd – “come è bella l’accoglienza. Certo che è bella”, spiega Capezzone. Ma va usato realismo. “Serve un limite, perché quando tu superi una certa soglia non reggi più. Noi non dobbiamo solo contrastare l’immigrazione irregolare. Noi dobbiamo tenere bassa pure l’immigrazione regolare. Perché non bastano i documenti in regola, quando tu superi una certa soglia non reggi più. E’ il sistema- Paese che non è in grado di supportare un’accoglienza senza limite. Non regge più il welfare, non regge più la convivenza nelle città, non regge più la scuola, non regge più la sanità: con i pronto soccorso che sono trasformati in medicina di base per gli immigrati e ogni cosa diventa un inferno scaricato su questi bambini, ma anche sugli altri”.
Beatrice Lorenzin non risponde sul punto. “Nei tre anni in cui il Partito Democratico era a capo di Palazzo Chigi, ci sono stati 500mila sbarchi. Un massacro. Povera Italia. Questa signora è passata dalla destra alla sinistra,ora diventata avvocato difensore di povere persone che, mi spiace dirlo, non sanno neppure cosa significa integrazione. Non credibile onorevole, siamo stufi di sentire queste storielle degli italiani cattivi e razzisti. Noi italiani non siamo ne’ cattivi ne’ razzisti, siamo solo stufi di assistere ai vostri giochini”.