Beirut, è stato un attentato? Il Pentagono smentisce Trump

Nella serata del 4 agosto il mondo è rimasto immobile, con il fiato sospeso a guardare le immagini della distruzione causata dall’esplosione a Beirut. E tutti si fanno una domanda che a distanza di ore – comprensibilmente – è ancora senza una risposta. Si è trattato di un incidente o di un attentato? Comprensibilmente perché nelle ore immediatamente successive al disastro gli sforzi erano concentrati sul salvataggio delle vite umane nel disperato tentativo di non aggravare un bilancio già decisamente drammatico.

Purtroppo di fronte a una tragedia come quella di Beirut il pensiero corre in automatico alle immagini catastrofiche delle Torri Gemelle, evento che inevitabilmente ha cambiato il mondo, la storia e in fondo anche il nostro modo di essere e di comportarci. E quello fu un attentato. Anche di fronte alle immagini di Beirut una delle prime ipotesi avanzate è stata quella dell’attentato terroristico. In fondo siamo in un Paese considerato come una polveriera, particolarmente instabile dal punto di vista economico e sociale.

Molti hanno pensato alla deflagrazione di una bomba, ipotesi che effettivamente ha preso piede nei minuti successi alla tragedia. Un’analisi più approfondita delle immagini e delle testimonianze in realtà sembra che la pista più concreta sia quella di un drammatico incidente che pure deve trovare una spiegazione. Per avere una risposta certa dovremo attendere l’esito delle indagini avviate dalle autorità locali.

oNel caso in cui si fosse effettivamente trattato di un incidente resterebbero da sciogliere diversi interrogativi. Perché quelle sostanze erano conservate da tempo in un posto così vicino ad edifici frequentati? Da quanto tempo erano stoccate in quel deposito? Chi avrebbe dovuto controllare? Cosa ha causato l’incendio? Tutte domande che devono trovare una risposta.

Le esplosioni a Beirut   non sono state causate da un attacco terroristico. Secondo la ‘Cnn’, fonti del Pentagono hanno smentito le affermazioni del Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, che nelle ore successive alle esplosioni nella capitale libanese aveva parlato di “terribile attentato“.

Secondo tre funzionari del Dipartimento della difesa sentiti dalla emittente televisiva ma che hanno voluto rimanere nell’anonimato, “non ci sono indicazioni di attori nella regione interessati in questa fase a un attacco di così vasta portata”.

Alcuni esperti americani, intanto, hanno ipotizzato che all’origine dell’esplosione che ha devastato Beirut potrebbero esserci anche elementi diversi dal  nitrato di ammonio indicato finora quale causa della devastazione della capitale libanese.

Come riporta sempre la ‘Cnn’, secondo Anthony May, ex investigatore dell’agenzia governativa per gli esplosivi, il colore della nube sprigionatasi dopo lo scoppio suggerirebbe la presenza di altre sostanze.

Robert Baer, ex agente della CIA esperto di Medio Oriente, ha osservato che “il fumo arancione visto nelle numerose immagini dell’esplosione indica la possibile presenza di esplosivi per uso militare”.

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