C’è un grimaldello per la soluzione dei problemi della Sanità campana ed è l’assunzione di personale. Ora non si può più aspettare. Bisogna intervenire con la nomina del commissario ad acta e mi sorprende che il governatore Vincenzo De Luca non solleciti il premier sul punto. Fino a quando Roma non ci darà una risposta, la Campania sarà impantanata, dice Flora Beneduce, componente della commissione Sanità e sicurezza sociale, è stanca di leggere sugli organi di stampa le vicende legate ad una condizione stagnante, in cui sempre più frequenti sono gli scandali legati alle liste d’attesa interminabili e, di fatto, all’impossibilità di accedere al Servizio sanitario. Non è una novità che tutto sia rallentato perché mancano le risorse umane. La stabilizzazione dei precari, tanto decantata, al momento è al palo. Non si tratta di una misura risolutiva in quanto non apporta nuovo personale, ma almeno avrebbe dato un po’ di tranquillità a chi lavora in condizioni di precariato. C’è poi la mobilità, che resta tutt’ora ferma, tanto che non sono state ancora costituite le commissioni esaminatrici. Nonostante i decreti dello scorso marzo, in cui le aziende sanitarie erano autorizzate all’assunzione di 1118 unità, ad oggi gli ospedali non sono stati dotati di personale. Intanto il turn over, che permetterebbe di svecchiare il settore con medici giovani e altamente professionalizzate, è bloccato. Una storia che va avanti dal 2009. Mi domando perché Matteo Renzi, a fronte del virtuosismo delle nostre Asl che hanno sacrificato l’assistenza per tenere i conti in ordine, non mandi in Campania il commissario. È sempre più intollerabile l’atteggiamento assunto verso la nostra Regione e in particolare verso un comparto così delicato. Dopo il danno dei tagli, ora anche la beffa del temporeggiamento. Intanto la salute diventa un diritto negato.
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