A pochi giorni dagli spostamenti per il Ferragosto le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme sul caro carburanti. Rispetto a un anno fa il prezzo della benzina è cresciuto del 18,6%, mentre il gasolio costa il 17,6% in più. A segnalarlo sono l’Unione nazionale consumatori e il Codacons, analizzando i dati settimanali del ministero dello Sviluppo economico, secondo i quali il prezzo della benzina si attesta, in modalità self service, a 1,657 euro al litro, mentre il gasolio rimane stabile a 1,510 euro. “Dalla rilevazione del 10 agosto 2020, quando la benzina era pari a 1,398 euro al litro e il gasolio a 1,284 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 12 euro e 99 cent in più per la benzina e 11 euro e 28 cent in più per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 18,6% e del 17,6%”, rileva l’Unc. Entrambe le associazioni stimano un rincaro pari a 312 euro annui a famiglia per la benzina. Per quanto riguarda il gasolio, l’Unc stima un aumento di 271 euro annui, segnalando anche come “arrivando a 1,657 euro al litro”, la benzina abbia raggiunto “il record dal 22 ottobre 2018, quando toccò i 1,661 euro, ossia oltre 2 anni e 8 mesi fa”.
Dall’inizio dell’anno invece, dalla rilevazione del 4 gennaio, in sette mesi un pieno da 50 litri è aumentato di 10 euro e 80 cent per la benzina e di 9 euro e 55 cent per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 15% e del 14,5%. Impennata che si ripercuote inevitabilmente sulla logistica, in un Paese dove l’85% dei trasporti commerciali avviene su strada. Il rincaro dei carburanti infatti porta con sé una serie di effetti a cascata: sui prezzi dei prodotti trasportati, sull’industria, sui beni energetici, con il rischio di ulteriori ostacoli alla ripresa. (ANSA).
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