Lo stop alla vendita di vetture alimentate con benzina, diesel e GPL pare essere sempre più vicino. Nonostante i dubbi sulla transizione energetica mossi soprattutto nelle ultime settimane, e aumentati anche a causa della guerra tra Russia e Ucraina, oggi il Parlamento Europeo ha detto “sì”.
Indice
Addio diesel e benzina: l’Europa dà l’ok
Che cosa succede ora
Il passo indietro dell’Europa
Addio diesel e benzina: l’Europa dà l’ok
Per la prima volta arriva l’ok ufficiale da parte degli eurodeputati, e quindi tutti i veicoli con motorizzazioni standard a combustione, alimentanti a benzina, gasolio e GPL, non potranno più essere venduti dalle Case automobilistiche a partire dal 2035. Poco più di 10 anni per completare la transizione totale. I dubbi sono tanti, lo abbiamo visto nelle scorse settimane: sono parecchi gli attori del comparto automotive a temere la completa transizione energetica, eppure oggi l’Europa fa il primo grande passo avanti in questo senso.
Le nuove normative in materia di emissioni di CO2 sono state presentate dalla Commissione dell’Unione Europea, e mirano a rivedere gli standard di prestazione per quanto riguarda appunto le emissioni inquinanti. Sono state approvate a ristretta maggioranza da parte della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, con un totale di 46 voti favorevoli, contro i 40 contrari e i due che si sono astenuti al voto, senza presentare quindi alcuna preferenza. Il voto espresso dagli europarlamentari ha confermato la proposta mossa da Bruxelles e di cui ormai si parla da tempo: dal 2035 in Europa potranno essere venduti soltanto mezzi (furgoni e auto) a zero emissioni.
Che cosa succede ora
Restiamo comunque in attesa, perché il testo dovrà essere approvato dalla seduta plenaria del Parlamento Europeo il prossimo mese di giugno. Siamo nell’ambito del pacchetto “Fit for 55”, di cui abbiamo già parlato in differenti occasioni, e che mira ad allineare varie norme allo scopo di rispettare i nuovi target in tema clima dell’Unione Europea. Il pacchetto, per quanto riguarda nel dettaglio le emissioni di CO2, ne prevede la diminuzione del 55% entro il 2030.
Sono stati approvati differenti emendamenti al momento, che comunque dovranno essere esaminati dalla plenaria, prima di essere anche negoziati insieme al Consiglio dell’Unione Europea. Tra questi c’è anche una proposta di finanziamenti che serviranno a garantire la corretta transizione energetica del comparto automotive e un metodo comune all’intera UE per la valutazione delle emissioni di CO2.
Il passo indietro dell’Europa
Solo una decina di giorni fa lo scenario in ambito di “Fit for 55” sembrava totalmente opposto. L’Europa aveva fatto un passo indietro, gli obiettivi infatti sono alti, soprattutto per alcuni brand, e la situazione del mercato automobilistico – lo sappiamo – è difficile ormai da tempo. Per non parlare della guerra tra Russia e Ucraina, che pare aver dato il colpo di grazia a uno scenario già parecchio complicato. L’Europa aveva quindi deciso di metter mano al “Fit for 55”, il pacchetto di provvedimenti e misure che sono stati decisi e programmati con un unico obiettivo: ridurre le emissioni di CO2.
L’UE ha deciso di apportare delle modifiche alle soluzioni da attuare a breve, in particolare la richiesta è partita dalla Commissione Trasporti dell’Unione Europea, che vuole accettare la riduzione delle emissioni inquinanti del 55% a partire dal 2030, questo sì, ma ha fatto un’ulteriore richiesta importante, che cambia le carte in tavola. Parliamo in particolare della volontà di puntare al 90% di riduzione delle emissioni a partire dal 2035, e non alla totale e completa assenza (100%), come invece era previsto inizialmente.
Una decisione rilevante per l’intero settore, un cambio di rotta, non più verso lo zero totale di emissioni. Questo assicura alle Case automobilistiche la possibilità di continuare a investire forza lavoro, progetti e denaro nella realizzazione di auto a motore termico e ibride, anche dopo il 2035. Ma dopo il recente “ok” allo stop a veicoli a benzina e diesel, stiamo a vedere i prossimi sviluppi.