Una pompa di benzina bloccata a causa dello sciopero dei benzinai a Roma 18 giugno 2014. ANSA/ANGELO CARCONI

Benzina mai così cara con il Governo Meloni

Giornata nera per chi ha un mezzo di trasporto, soprattutto nei giorni degli esodi estivi: il prezzo medio è di 1,91 euro per la benzina e 1,76 euro per il diesel.

Da martedì 1° agosto i distributori saranno tenuti a esporre i cartelli col prezzo medio e con la sua variazione, così da fornire tutte le informazioni possibili al cittadino che vuole fare il pieno: qualora i consumatori notassero picchi davvero anomali, questi potranno “denunciarli sul sito del ministero o alla Guardia di finanza”, ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha parlato di “operazione di trasparenza” con cui “pensiamo di mantenere il prezzo al di sotto dei livelli internazionali“.

Urso ha dichiarato che “in Italia abbiamo una tassazione più elevata sui carburanti rispetto ad altri Paesi, per contribuire al bilancio dello Stato perché siamo più indebitati di altri”, ma escludendo le tasse “il prezzo industriale è anche al di sotto di alcuni Paesi europei, al di sotto di Francia, Germania e Spagna”.

Considerando comunque tutte le tasse, la situazione nei Paesi citati dal ministro – al 24 luglio 2023 – è questa:

Spagna: 1,620 euro al litro;

Germania: 1,826 euro al litro;

Francia: 1,827 euro al litro.

In Italia, il 24 luglio 2023, costava 1,862 euro al litro.

Sempre prendendo come riferimento il 24 luglio 2023, il costo della benzina in Italia è tra i più alti in Europa: peggio solo Grecia (1,901), Svizzera (1,914), Danimarca (1,995), Olanda (1,998), Norvegia (2,036) e Islanda (2,114).

Il Tar si mette contro i benzinai che da oggi,  1° agosto, dovranno esporre obbligatoriamente il cartello col prezzo medio dei carburanti.

perché il Governo non prevede tagli delle accise: “Quello fatto dal precedente Governo era stato fatto in occasione di un contesto diverso, i dati oggi sono diversi. Il Governo ha preferito destinare risorse pubbliche a diverse emergenze, dal taglio del cuneo fiscale ad altri interventi a tutela del potere d’acquisto per le fasce sociali più svantaggiate”.

Il 1° gennaio 2023 sono aumentate le accise sui carburanti, con l’abolizione definitiva degli sconti da 30 centesimi al litro introdotti dal governo Draghi che erano già stati tagliati del 40 per cento nel mese di dicembre.

Lunedì 31 luglio 2023, con la benzina a 1,91 euro al litro, si è di fronte ai massimi da fine luglio 2022 (quando però era in vigore lo sconto sull’accisa di 30 centesimi al litro, al netto dello sconto siamo ai massimi dai primi di dicembre 2022). Per il diesel siamo ai massimi da metà aprile.

Il Governo non taglia le accise sulla benzina. Poco importa se il prezzo del carburante, da quando alla guida dell’Esecutivo c’è Giorgia Meloni, non è mai stato così alto. Lunedì 31 luglio la verde tocca 1,91 euro al litro, mentre il diesel arriva a 1,76 euro. Colpa del contesto internazionale, parola del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “In Italia abbiamo una tassazione più elevata sui carburanti rispetto ad altri Paesi”. E non si farà nulla per aiutare gli automobilisti, perché “le risorse pubbliche sono destinate al cuneo fiscale”.

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